DENDRONATURA N.2 2017

 

1. Golser K (2017). Responsabilità etico-cristiana per l’ambiente ed il valore di zone protette come i Parchi Nazionali

Download
Golser_2017.pdf
Documento Adobe Acrobat 350.5 KB

 

2. Bigaran F, Brugnara R, Cristoforetti C (2017). La percezione del paesaggio in gruppi sociali nomadi e stanziali: tre casi di studio a confronto

 

Riassunto: Lo studio riporta i risultati di tre cicli di interviste effettuate dal 2007 al 2010 a gruppi di pastori nomadi e ad agricoltori stanziali. Le immagini catturate in quelle occasioni sono state utilizzate come “testo non scritto”. Scopo dello studio è individuare, attraverso l’analisi di immagini e interviste, se esista una diversa percezione e valutazione del paesaggio vissuto da parte dei gruppi nomadi e stanziali intervistati. I gruppi nomadi sono rappresentati dai pastori delle steppe della Mongolia, dove sono la maggioranza della popolazione e l’economia locale è fondata quasi interamente sulla pastorizia nomade, e dai pastori delle aree alpine e sub-alpine dove sono decisamente la minoranza, elementi residuali di un fenomeno un tempo più ampio, costretti a spostarsi continuamente all’interno di un contesto sociale profondamente alterato e sempre più ostile. Nello specifico i gruppi intervistati sono composti da: dodici pastori transumanti del Nord Est delle Alpi (anno 2007), sei pastori nomadi della zona Nord-Ovest della Mongolia (anno 2010) e da sette agricoltori stanziali della Val di Cembra (Provincia di Trento – Italia, anno 2009). Dialoghi ed immagini vengono ristrutturati e commentati attraverso diverse prospettive di lettura della percezione del paesaggio che hanno i diversi gruppi intervistati al fine di far emergere i valori, le aspettative, i legami e le relazioni esistenti propri di ogni gruppo e che ne determinano l’identità. Utilizzando l’approccio dell’Eco-filosofia (Arne Næss, Félix Guattari) le informazioni e le immagini raccolte vengono considerate da cinque diverse prospettive di percezione del paesaggio culturale, ossia: come scenario, come risorsa, come invenzione e costruzione, come danno e degrado e nel suo significato spirituale.

 

Parole chiave: Percezione del paesaggio, pastori nomadi, agricoltori stanziali.

 

Abstract: The paper presents the results of three rounds of interviews with groups of nomadic herders and sedentary farmers conducted from 2007 to 2010. In addition, photographs captured on those occasions are used as “unwritten texts”. The aim of the study was to identify whether the two groups had different evaluations and perceptions of landscape. Nomadic groups were represented by pastoralists from the steppes of Mongolia, where they are the majority of the population and the local economy is based almost entirely on nomadic pastoralism; and by shepherds from Alpine and sub-Alpine areas where they are very much the minority, residual units of a previously broader phenomenon forced to move continuously within a deeply altered and increasingly hostile social environment. More specifically, the interviewed groups included: 12 transhumant shepherds in the northeastern Alps (2007), six nomadic pastoralists from northwest Mongolia (2010) and seven permanent farmers from the northeastern Alps (Val di Cembra, Province of Trento, Italy, 2009). Dialogues and images are restructured and commented through different perspectives of reading the perception of the landscape that have the different groups interviewed in order to bring out the values, expectations, ties and relationships existing in each group and determine their identity. Following Ecophilosophy approach (Arne Næss, Félix Guattari…), the data are considered in relation to five different perspectives of perception of the cultural landscape, namely: as scenery, as a resource, as an invention, as damaging, as having a spiritual meaning.

 

Key words: Landscape perception, nomadic herders, sedentary farmers.

Download
Bigaran et al_2017.pdf
Documento Adobe Acrobat 905.5 KB

 

3. Zanotelli A, Tonezzer E (2017). Vendite di legname in Trentino. I passi verso una piattaforma centralizzata per gestire le vendite e gli acquisti.

 

Riassunto: Il legno è una importante risorsa dell’economia trentina. Genera infatti il 2 - 3 % del PIL territoriale. Tuttavia è soprattutto la filiera foresta – legno, che coinvolge una molteplicità di soggetti pubblici e privati, a svolgere un ruolo fondamentale con complesse funzioni sociali, territoriali, paesaggistiche. La Camera di Commercio di Trento, in questo contesto, agisce da attore diretto dello “sviluppo del mercato” grazie ad un accordo di programma con la Provincia autonoma di Trento. Tra le tante attività connesse a questo accordo vi è quello di coordinamento delle vendite di legname in forma aggregata attuato attraverso l’organizzazione delle aste di legname. Dal 1994 al dicembre 2016 questa attività è stata svolta nella forma dell’asta pubblica presso i municipi dei vari enti partecipanti e costantemente sviluppata e aggiornata con i mezzi più moderni a disposizione. Dal 2017 la vendita del legname trentino avviene attraverso il sito www.legnotrentino.it che consente in modo semplice, rapido e senza oneri aggiuntivi per i soggetti della filiera di procedere alla divulgazione e alla vendita direttamente on-line. Si tratta di una innovazione che, salvaguardando l’integrità e la segretezza dei dati, agevola il contatto tra domanda e offerta e si propone come una piattaforma centralizzata per la commercializzazione di tutte le tipologie di legname.

 

Parole chiave: legno, filiera foresta legno, aste di legname

 

Abstract: Wood is an important resource of the Trentino economy. It generates about 2-3% of the territorial GDP. However, the forest-wood chain, involving a wide range of public and private actors, plays in particular a key role with complex social, territorial and landscape functions. The Chamber of Commerce of Trento acts in this context as a main promoter of the development of the wood market, thanks to an agreement with the Autonomous Province of Trento. Among the many activities associated with this arrangement, there is a coordination activity of timber sales in aggregate form carried out through the organization of timber auctions. From 1994 to final 2016, this activity was put into effect with public auctions, located in the municipalities and the data collection was constantly developed and updated with the most advanced computer resources available. Since january 2017, timber sales of Trentino has been organized through the web site www.legnotrentino.it, which simply, quickly and without additional charges for the subjects of the chain, permits to proceed to the sale and to the purchase of timber directly online. This is an innovation that, while safeguarding data integrity and secrecy, supports contacts between supply and demand and is proposed as a centralized platform forthe marketing of all timber types.

 

Key words: wood, forest-wood chain, timber auctions.

Download
Zanotelli & Tonezzer.pdf
Documento Adobe Acrobat 307.4 KB

 

4. Stabile F, Maresi G, Zanin G (2017). Diffusione del poligono del Giappone nella valle del Sarca.

 

Riassunto: È stata svolta nell’estate del 2016 un’indagine per determinare la distribuzione e le dimensioni dei nuclei di poligono del Giappone (Reynoutria japonica) lungo la valle del fiume Sarca in Trentino. I singoli nuclei sono stati mappati grazie all’uso delle applicazioni per Smartphone: TcpGPS ed EpicollectPlus. Ad ogni punto individuato sono state attribuite le coordinate geografiche e la stimata della sua stensione con l’indice di Greco e Conelli, 2007. Sono stati individuati complessivamente 78 nuclei di poligono e la zona tra Pinzolo e Tione è risultata la più infestata. Il 50% dei punti campionati aveva una superficie inferiore ai 50 m2, il 22% una superficie compresa tra 50 e 200 m2, il 12 % tra 200 e 1000 m2 e il16 % superiore ai 1000 m2. Sulla base di questi dati vengono avanzate alcune proposte per contenere e rallentare la diffusione del poligono.

 

Parole chiave: Reynoutria japonica, specie alloctone, invasione, ecosistemi fluviali.

 

Abstract: In summer 2016 a survey was conducted to determine the distribution and dimensions of the patches of Japanese knotweed (Reynoutria japonica) along the valley of the River Sarca in Trentino. The patches were mapped using the Smartphone apps: TcpGPS and EpicollectPlus. The geographical coordinates were attributed to each patch and an estimate was made of its size with the index of Greco and Conelli, 2007. A total of 78 patches of knotweed were identified, and the area between Pinzolo and Tione resulted as being the most infested. 50% of the sampled patches had a surface area of less than 50 m2, 22% an area of between 50 and 200 m2, 12% between 200 and 1000 m2 and 16% above 1000 m2. Based on these data proposals are put forward to limit and slow down the diffusion of knotweed.

 

Key words: Reynoutria japonica, alloctone species, invasion, fluvial ecosystems.

Download
Stabile et al_2017.pdf
Documento Adobe Acrobat 420.4 KB

 

5. Fait S, Valentinotti R, Pendino C, Bertoldi G, Franzoi M (2017). Mappatura del pericolo alluvionale per la gestione integrata del rischio idrogeologico in provincia di Trento.

 

Riassunto: Il Servizio Bacini montani della Provincia Autonoma di Trento è da sempre impegnato in attività finalizzate a perseguire la mitigazione del pericolo alluvionale sul territorio provinciale. Se dalla metà del XIX secolo fino a pochi decenni addietro tale obiettivo è stato raggiunto per lo più con interventi strutturali atti a contenere il più possibile i fenomeni di dissesto, di più recente concezione è il peso sempre maggiore che si sta attribuendo alle misure non-strutturali nella gestione sul territorio trentino. Ciò ha portato ad un vero e proprio cambio di paradigma nella mitigazione della pericolosità alluvionale (e del conseguente rischio a cui è esposta la comunità), basato sul concetto di “gestione integrata del rischio idrogeologico”, come promosso anche a livello europeo dalla Direttiva Alluvioni 2007/60/CE. Per gestione integrata si intende la combinazione tra azioni strutturali e non-strutturali nell’ottica di uno sviluppo sostenibile attraverso lo svolgimento delle attività del Servizio in specifici ambiti strategici: analisi e mappatura del pericolo alluvionale, costante monitoraggio del territorio, realizzazione di interventi di difesa, misure di protezione civile. Questo nuovo approccio è dettato, oltre che da norme comunitarie e locali, anche da esigenze ambientali e da valutazioni costi-benefici, e si configura come una gestione “adattativa”, in cui le risorse e l’attenzione del Servizio sono allocate in maniera integrata di volta in volta nei diversi ambiti strategici in funzione delle esigenze del territorio.

 

Parole chiave: gestione integrata del rischio e del pericolo idrogeologico; convivere con il pericolo alluvionale; monitoraggio del territorio.

 

Abstract: The Service for torrents control of the Autonomous Province of Trento has always been responsible for mitigating the alluvial hazard in the provincial territory. From the middle of the nineteenth century to a few decades ago, this goal was achieved by focusing mostly on the implementation of structural interventions designed to contain disruption phenomena (in act or potential) to their origin. Recently there is a tendency to give greater weight to non-structural measures in the management of natural hazards in Trentino. This fact has led to a real paradigm shift in the mitigation of flood hazards, based on the concept of “integrated hydrogeological risk management” as promoted at European level by the Floods Directive 2007/60/EC. Integrated risk management is a combination of both structural and nonstructural actions geared to sustainable development. To this end, the Service performs its activities in specific strategic areas: prevention, protection and preparedness. This new approach is due both to Community and local standards and to environmental requirements and cost-benefit assessments. It is configured as an “adaptative” management, in which the Service allocates resources and attention in an integrated and sustainable way to the needs of the territory.

 

Key words: Integrated hydrogeological risk management; Living with floods risks: Territory monitoring.

Download
Fait et al_2017.pdf
Documento Adobe Acrobat 574.5 KB

 

6. Nieddu S (2017). Consumo di suolo e perdita di servizi ecosistemici in ambiente costiero
mediterraneo.

 

Riassunto: Il presente studio ha permesso di analizzare il consumo di suolo in una località costiera mediterranea di grande interesse turistico marino e di valutare i conseguenti impatti sui servizi ecosistemici. Il consumo di suolo è stato analizzato con una analisi diacronica di 8 ortofoto del periodo 1954-2013. Per ogni annata sono stati rilevate le categorie vegetali sottoposte al consumo e i relativi gradi di copertura del suolo. Le superfici di suolo consumato sono state analizzate rispetto ai caratteri dei suoli presenti, ad un determinato set di distanze dalla linea di costa e agli usi attuali (infrastrutture e edifici). Il consumo di suolo è stato associato alla valutazione dell’eventuale attuale perdita di servizi ecosistemici sia al contesto di bosco, sia al contesto marino. Emerge un notevole consumo di suolo nell’edificato urbano mentre le infrastrutture sono state ritenute efficaci nella migliore fruizione della risorsa naturale terrestre e quindi per i servizi ecosistemici culturali.

 

Parole chiave: Consumo di suolo, servizi ecosistemici, ambiente mediterraneo.

 

Abstract: The present study analyzes the soil consumption in a Mediterranean coastal area of great marine tourist interest and the impacts on ecosystem services. Soil consumption was analyzed with a diachronic analysis of 8 orthophotos of the 1954-2013 period. For each year, the categories of crops consumed and their soil cover rates were found. Soil surfaces that have been consumed have been analyzed with respect to the characteristics of the soils present, compared to a certain set of distances from the coast line, and to current uses (infrastructures and buildings). Soil consumption was associated with the assessment of the present loss of ecosystem services both in terms of the forest environment and the marine environment. There is considerable soil consumption in the urban construction while infrastructures have been considered effective in the best use of the Earth’s natural resource and therefore for the cultural ecosystem services.

 

Key words: Soil consumption, Ecosystem services, Mediterranean environment

Download
Nieddu_2017.pdf
Documento Adobe Acrobat 1.2 MB

 

7. Bianchetto E, Staglianò N, Di Prinzio M, Argenti G (2017). La gestione delle risorse pascolive in aree della Rete Natura 2000: un caso di studio nell’Italia centrale.

 

Riassunto: Le risorse pascolive hanno perso, negli ultimi decenni, la loro prevalente funzione produttiva soprattutto nelle zone rurali montane. Gli effetti sono evidenti nei cambiamenti della vegetazione, nella semplificazione del paesaggio, nella ricomparsa di specie legnose e nella perdita di biodiversità. Per salvaguardare l’alta valenza ecologica di pascoli e prati-pascoli, estese superfici sono entrate a far parte della Rete Natura 2000 (ZPS, SIC) la cui tutela e conservazione necessita la predisposizione di piani di gestione che tengano conto non solo degli aspetti di protezione ma anche delle condizioni socio-economiche delle aree coinvolte. Il presente lavoro analizza la modalità di caratterizzazione dei pascoli in alcuni SIC e ZPS presenti nell’area del Parco Regionale del Sirente-Velino (Abruzzo), presentando una metodologia di rappresentazione delle formazioni sulla base degli habitat prevalenti (precisamente 6170 e 6210) ed eventualmente trasferibile anche in altri contesti. Il risultato finale prevede la realizzazione di schede sintetiche per ogni formazione indagata le quali compendiano le caratteristiche medie ambientali e gestionali per ogni habitat. Inoltre, sulla base dei rilievi eseguiti, è stato possibile individuare un set di indicatori da utilizzare per eventuali azioni di monitoraggio in relazione alla gestione delle risorse pascolive.

 

Parole chiave: gestione, monitoraggio, pascoli, Natura 2000.

 

Abstract: In the past, main function of pastures was production of forage for animal grazing but this importance has been remarkably reduced in the last decades, especially in mountain and rural areas. Effects are evident in changes of vegetation, in simplification of the landscape, in trees encroachment and in biodiversity losses. To maintain the great ecological value of grasslands, wide areas were included in the Nature 2000 network (SPA, SCI), and these sistes should undergo to specific management plans according not only to importance of their protection priority but also to local economical conditions. The present paper reports an approach to characterize pastures in SCI and SPA in the area of Parco Regionale del Sirente-Velino (Abruzzo, Central Italy), displaying a method to represent the pastures typologies belonging to different habitats occurring in the area (namely 6170 and 6210) and this methodology could be used elsewhere in similar contexts. The final results are presented, for each studied habitat, as technical sheets containing the main environmental and pastoral characteristics useful for a proper management. Moreover, according to collected data, it was possible to propose a set of indicators able to monitor the investigated resources in relation to adopted management options.

 

Key words: management, monitoring, pastures, Nature 2000.

Download
Bianchetto et al_2017.pdf
Documento Adobe Acrobat 916.7 KB