DENDRONATURA n.2 2018

 

1. Cerato M (2018). Cipriano Bresadola. Da Ortisè a Vienna. Dall’Impero all’Autonomia - Seconda parte.

 

Riassunto: Cipriano Bresadola (1885-1958) è un protagonista della storia forestale del Trentino contemporaneo. Laureatosi a Vienna in ingegneria forestale, prima della grande guerra operò come sistematore dell’Impero austroungarico nell’Espositura di Trento diretta dall’ingegnere Morandi. Egli traslò fino all’autonomia regionale l’esperienza e il sapere delle strutture tecniche e amministrative organizzate dall’Impero dopo l’alluvione del 1882 per intervenire sul dissesto idrogeologico del territorio; la qualità del suo lavoro è stato uno dei fattori determinanti per determinare la continuità operativa di cui tutt’ora beneficiamo. Un’improvvisa e imprevista svolta nella vita professionale dell’ingegnere Bresadola avvenne dopo l’8 settembre 1943 quando venne chiamato a dirigere l’Ispettorato Ripartimentale delle foreste di Trento, riuscendo nel difficile compito di permettere agli intimoriti militi forestali di mantenere l’operatività tecnica in un Trentino occupato dalle truppe tedesche. Gestisce con abilità il turbolento e difficile periodo della fine del conflitto, facendo ripartire in tempi brevi rimboschimenti e lavori di sistemazione idraulica e forestale, una fonte di lavoro che ha attenuato disoccupazione ed emigrazione. Con l’avvento dell’autonomia regionale gli viene affidato il compito di organizzare i Servizi forestali della Regione di cui sarà Dirigente generale fino alla sua morte. In questa veste gestì con equilibrio i delicati rapporti politici fra le due province di Trento e Bolzano permettendo a una nuova generazione di ispettori forestali di mettere in atto le innovazioni in materia di assestamento forestale e nell’introduzione della selvicoltura naturalistica che hanno dato l’avvio al miglioramento del patrimonio forestale regionale.

 

Parole chiave: storia forestale; sistemazioni idrauliche e forestali; Impero austro-ungarico; seconda guerra mondiale; Regione Autonoma Trentino–Alto Adige; selvicoltura naturalistica.

 

Abstract: Cipriano Bresadola (1885-1958) is one of the main protagonist of the forest history in the contemporary Trentino. He graduated from the Vienna University in forest engineering and then worked in the Trento Espositura of the Austro-Hungarian Empire under the supervision of the engineer Morandi. He transferred technical and administrative knowledge and experience of the Austro-Hungarian Empire to restore the hydrogeological instability of the Trentino territory after the flood of 1882. The quality of his work was one of the determining factors that is still to be found in Trentino. The professional life of the engineer Bresadola took
a sudden turn on September 8, 1943 when he was called to direct the Departmental Inspectorate of the forests in Trento. During this difficult period, he allowed the foresters to maintain technical operations in Trentino occupied by German troops. Moreover, he managed with skill the difficult period of the end of the conflict restarting reforestation activities and forest engineering works, and creating at the same time job opportunities and reducing emigration. With the regional autonomy, he was entrusted with the task of organizing the Regional Forest Services. He will be General Manager until his death. During his period as General Manager, he balanced the delicate political relations between the province of Trento and the province of Bolzano. In addition, he contributed to a new generation of forest inspectors to implement innovations in forest planning and to introduce the close-to-nature principles in the regional forest resources management.

 

Key words: forest history; forest engineering works; Austro-Hungarian Empire; World War II; Autonomous Region Trentino-Alto Adige; close-to-nature.

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2. Zoanetti R, Tonolli S, Nieddu S (2018). Proposta metodologica per l’individuazione dei boschi aventi potenzialità turistico ricreativa in provincia di Trento.

 

Riassunto: Questo lavoro tratta di un approccio speditivo per individuare le aree a bosco del Trentino con potenzialità turistico ricreative. Tale approccio prevede l’applicazione di una procedura GIS semiautomatica partendo da dati territoriali disponibili nel Sistema Informativo Ambientale e Territoriale della Provincia Autonoma di Trento (es. sentieri escursionistici, viabilità forestale, alberi monumentali, ecc.). I primi risultati qui presentati consistono in una rappresentazione quanti-qualitativa unitaria delle foreste trentine con potenzialità d’uso a fini turistici e ricreativi, ovvero una loro caratterizzazione sintetica sotto i profili fisici (morfologia), vegetazionali (tipi forestali) e gestionali (proprietà).

 

Parola chiave: Bosco, servizi ecosistemici; potenzialità turistico ricreativa; mappe.

 

Abstract: This work deals with a quick approach to identify the forest areas of Trentino with recreational tourism potential. This approach involves the application of a semiautomatic GIS procedure starting from territorial data available in the Environmental and Territorial Information System of the Autonomous Province of Trento (eg hiking trails, forest roads, monumental trees, etc.). The first results presented here consist of a quantitative-qualitative unitary representation of Trentino forests with potential for use for tourism and recreational purposes, and their synthetic characterization under physical profiles (morphology), vegetation (forest types) and management (properties).

 

Key words: Forest; ecosystem services; recreational tourism potentiality; maps.

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3. Bigaran F, Stefani A, Mazzola A (2018). L’utilizzo delle resine di conifere per la realizzazione di preparati nella tradizione delle valli alpine trentine.

 

Riassunto: L’estrazione della resina dalle conifere ha una lunga tradizione nelle comunità alpine della Provincia di Trento (Trentino-Alto Adige, Italia). Questo prodotto naturale ha una vasta gamma di applicazioni dalla cantieristica navale, alla produzione di vernici e solventi. Inoltre, il beneficio potenziale della resina di conifere per l’igiene personale e nel trattamento e nella prevenzione di varie malattie, è stato riconosciuto fin dall’antichità. Il presente lavoro, presentato alla conferenza internazionale “La montagna che produce paesaggi, attori, flussi, prospettive“ tenutasi a Venezia e in Val Comelico il 21, 22 e 23 giugno 2018, esamina le testimonianze storiche e recenti della lavorazione della resina di larice (Larix decidua), comprese le migliori pratiche di estrazione per la gestione sostenibile delle foreste, la qualità del prodotto e il suo utilizzo come rimedio da parte delle comunità alpine. Vengono inoltre presentati esempi di iniziative per valorizzare il patrimonio culturale locale e lo sviluppo economico.

 

Abstract: The extraction of conifer resin has a long tradition in alpine communities of the Province of Trento (Trentino-Alto Adige Region, Italy). This natural product has a wide range of applications from shipbuilding to varnish and solvent production. In addition, the potential benefit of conifer resin for personal hygiene, and in the treatment and prevention of various diseases, has been recognised for centuries. This paper, presented at the international conference “Productive mountains - landscapes, actors, flows, perspectives, held in Venezia and Val Comelico on June 21, 22 and 23, 2018, examines historical and recent evidence of larch (Larix decidua) resin processing, including the best extraction practices for sustainable forest management, the quality of the product, and its use as a remedy by alpine communities. Examples of initiatives for enhancing local cultural heritage and economic development are also presented.

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4. Valentini F, Prosser F (2018). Valutazione quantitativa delle popolazioni di 10 specie floristiche notevoli del Parco Naturale Adamello Brenta in un contesto di monitoraggio pluriennale.

 

Riassunto: Nel 2010 il Parco Naturale Adamello Brenta si è dotato di un piano di monitoraggio per 51 specie di piante vascolari notevoli presenti sul suo territorio. Sono rappresentate specie per le quali il Parco ha responsabilità di conservazione a livello mondiale (ad es. Nigritella buschmanniae Teppner & Ster) o, più spesso, locale (nazionale, provinciale e talora subprovinciale, ad es. uniche stazioni del Trentino occidentale). Molte sono inserite nella Lista Rossa provinciale e/o sono inserite nella Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. Dal 2006 queste specie sono oggetto di monitoraggio pluriennale sulla base del piano del 2010, il quale prevedeva la ripetizione nel 2017 dell’azione di monitoraggio di 10 di queste specie. Dalla valutazione quantitativa delle popolazioni di queste entità e dalla caratterizzazione dei relativi habitat, svolte nei mesi di giugno e luglio 2017, è stato possibile ottenere delle indicazioni sulla loro consistenza attuale e sul loro andamento nell’ultimo decennio. È emerso che, rispetto agli anni scorsi, la maggior parte delle specie è migliorata mentre per quattro di esse c’è stato un peggioramento. In base a questi dati è stata effettuata la valutazione della congruità delle categorie di rischio di estinzione attuali rispetto a quelle indicate in Lista Rossa provinciale (2001). Sono stati quindi proposti alcuni interventi volti alla tutela attiva delle popolazioni delle 10 specie floristiche notevoli considerate e le future azioni di monitoraggio saranno volte anche alla verifica dell’efficacia, se attuati, degli stessi.

 

Parole chiave: Conservazione floristica; monitoraggio; Parco Naturale Adamello Brenta.

 

Abstract: In 2010 the Adamello Brenta Natural Park prepared a monitoring plan for 51 outstanding species of vascular plants present in its territory. There are specie for which the Park has a responsibility of conservation at a global level (for example Nigritella buschmanniae Teppner & Ster) or, more often, at a local level (national, provincial and subprovincial, for example unique stations of western Trentino). Many species are included in the provincial Red List and/or in the 92/43/CEE “Habitat” Directive. These species have been monitored along the years, since 2006, and the monitoring activity for 10 of these species was expected to be repeated in 2017. The quantitative evaluation of the populations of these species and the characterization of their habitats, both done in June and July 2017, have shown their actual dimension and their trend along the last 10 years. It was found that, compared to the last years, most species have grown but four of them have decreased. What was learnt has been used to evaluate the actual status of the extinction risk compared to the one indicated in the provincial Red List (2001). Some actions were proposed for the conservation of the 10 outstanding floristic species and, if they will be done, the next monitoring actions will verify their efficacy.

 

Key words: Floristic conservation; monitoring; Adamello Brenta Natural Park.

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5. Giovannini G, Tasin S (2018). Tecniche costruttive per la realizzazione di pozze di alpeggio: i modelli PSR-PAT utilizzati in Trentino.

 

Riassunto: L’articolo presenta il lavoro svolto della Provincia Autonoma di Trento, relativo alla definizione di schemi progettuali per la realizzazione di pozze d’alpeggio. Il Servizio Foreste e fauna della PAT, attraverso i fondi del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020, finanzia investimenti sui pascoli alpini finalizzati allo stoccaggio e alla distribuzione di acqua, sia ai fini naturalistici sia per l’abbeveraggio degli animali al pascolo. I modelli sono vincolanti per la presentazione di domande di contributo. Questi bacini sono di fondamentali importanza, sia per la tutela della biodiversità, sia per il mantenimento delle tradizionali pratiche di alpeggio del bestiame. In Trentino sono alpeggiate circa 460 unità di malga e la superficie a pascolo complessiva, regolarmente utilizzata, è stimata in circa 40.000 ettari. L’approvvigionamento idrico è fondamentale su tutti gli alpeggi, ma in particolare in aree contraddistinte da condizioni di xericità e terreni molto permeabili.

 

Parole chiave: pozza, alpeggio, malga.

 

Abstract: The article regards the work of the Autonomous Province of Trento, concerning the definition of project schemes for the construction of Alpine wetlands. The Province, thanks the funds of the Rural Development Program 2014/2020, finances investments in Alpine pastures to storage and distribute water. The aim is to enhance the grasslands and to provide water for the domestic animals. The project schemes are bounded to the RDP subsidies. The wetlands are essential to protect biodiversity and to maintain the traditional livestock Alpine practices. In Trentino there are about 460 Alpine pastures (alpage) and the total pasture area, regularly used, is estimated at about 40,000 hectares. Water supply is fundamental in all mountain areas, but especially in areas with very high permeability.

 

Key words: pond, pasture, wetland.

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6. Forti C (2018). POCIS: campionatori passivi come nuova metodologia di monitoraggio delle acque.

 

Riassunto: Nell’ultimo decennio, in accordo con la normativa europea (Direttiva Quadro sulle acque, 2000/60/CE), si è evidenziata la necessità di migliorare il monitoraggio dei corpi idrici europei con lo scopo di mantenere uno standard di qualità adeguato. In virtù di queste considerazioni, l’obiettivo di questa tesi consiste nello sperimentare una tipologia di campionamento passivo basata sull’utilizzo dei Polar Organic Chemical Integrative Samplers (POCIS), strumento in grado di accumulare molecole polari anche a basse concentrazioni poiché rimane in esposizione per un periodo di tempo prolungato. Il presente lavoro è stato svolto in collaborazione con l’Agenzia Provinciale per la Protezione Ambientale (APPA) di Trento in merito a due tratti di corsi d’acqua situati in Val di Non (Trentino-Alto Adige), confrontando i dati raccolti tramite la nuova metodologia con quelli dei campionamenti puntuali. Sulla base del periodo di ricerca di 6 mesi e di un’approfondita revisione bibliografica sul tema, sono state sviluppate riflessioni e considerazioni circa le potenzialità e le lacune dei POCIS e quindi gli studi futuri necessari per migliorare questo strumento.

 

Parole chiave: POCIS; campionatori passivi; campionamenti puntuali.

 

Abstract: In the last decade, in accordance with the European regulations (Water Framework Directive, WFD, 2000/60/CE) it is has been highlighted the need to implement a proper water monitoring to maintain an adequate quality standard. Therefore, this work aims at testing a new water monitoring methodology with the use of Polar Organic Chemical Integrative Samplers (POCIS), a type of passive samplers which is able to collect polar molecules even at low concentrations since it stays in exposure for an extended period of time. This research has been conducted in collaboration with Provincial Environmental Agency of Trento (APPA) in relation to two problematic rivers in Val di Non (a valley in Trentino-Alto Adige), comparing data collected with passive and traditional monitoring. Considerations and evaluations on POCIS’ strengths and weaknesses have been made based on a sixmonth fieldwork and a detailed bibliographic review on the subject, and therefore on which future studies are needeed.

 

Key words: POCIS, passive sampling, grab sampling.

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