DENDRONATURA N.1 2012

 

1. Pollini G (2012). Appartenenza territoriale nelle comunità rurali.

 

Riassunto: Il presente contributo si focalizza sul concetto di comunità in quanto dimensione di una collettività sociale concretamente intesa. In questo senso la "comunità" può essere a sua volta distinta analiticamente in quattro dimensioni: community, Bund, Gemeinschaft e communio. La dimensione community si riferisce all’interdipendenza di esseri umani dovuta alla comune partecipazione ad un sistema ecologico caratterizzato dall’interdipendenza simbiotica e dalla condivisione di fatto di condizioni e bisogni. La dimensione Bund si riferisce all’impegno comune per la risoluzione di problemi quali la difesa e la salvaguardia del territorio o la gestione comune delle risorse agricole e forestali. La componente Gemeinschaft si riferisce peculiarmente alla condivisione consapevole di affetti, sentimenti, consuetudini e rituali collettivi, mentre la communio può essere riferita alla condivisione consapevole del destino o significato ultimo e dei valori della collettività in quanto comunità, esprimendo quelle che potrebbero essere definite le caratteristiche identitarie della comunità stessa. Nella seconda parte del lavoro vengono presentati i risultati di una serie di indagini condotte in Trentino e nel resto d’Italia le quali evidenziano la permanenza dell’appartenenza socio-territoriale comunitaria nell’attuale società e il suo rafforzarsi nel tempo combinandosi, in alcune categorie di popolazione, sia con il senso di appartenenza alla nazione come comunità civica (nazionalismo) sia con il senso di appartenenza al mondo intero (cosmopolitismo).

 

Parole chiave: appartenenza socio-territoriale, comunità, community.

 

Abstract: The aim of this paper is to provide elements to analyse the concept of community (Gemeinschaft) and its transformations in a changing society. After delineating a frame of reference which accounts for the distinction and interrelation between place attachment and socio-territorial belonging, the structure of socio-territorial belonging and its relations with other components of human action, consideration is made of results from surveys conducted in Italy (and in particular in Trentino) in recent years (1981-2009).

 

Key words: Bund, Gemeinschaft, communion

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2. Cantiani MG (2012). I modelli decisionali inclusivi come strumento per creare un senso di comunità.

 

Riassunto: Le proprietà collettive sembrano rappresentare, in un periodo storico condrattistinto da una profonda crisi dei valori, un diverso modo di possedere, alternativo alla proprietà pubblica e privata. Anche in Italia vengono guardate con interesse come esempio di gestione delle risorse fondato sul radicamento al territorio, sul senso di solidarietà, sulla condivisione dei valori e sul senso di identità collettiva.

Nel presente contributo si cerca di rispondere ad alcune domande relative alla possibilità che queste proprietà possano rappresentare un concreto esempio da cui prendere spunto per definire nuovi modelli di sviluppo del territorio, e al fatto che un approccio inclusivo alla governance territoriale possa far crescere il senso di comunità e permettere di giungere a decisioni efficaci nell’ambito della gestione delle risorse naturali.

Le risposte, o meglio alcune riflessioni utili a definire delle possibili risposte, sono sviluppate attraverso alcune considerazioni relative ad i modelli decisionali inclusivi in ambito forestale, al senso di comunità che caratterizza le diverse forme di proprietà collettiva, e alla situazione attuale delle proprietà collettive e degli usi civici nel nostro paese.

 

Parole chiave: partecipazione, gestione delle risorse naturali, proprietà collettive, comunità, processi decisionali.

 

Abstract: In an age marked by a deep crisis of values common properties could represent a different way of owning, alternative to public and private property. Also in Italy common properties are observed with interest. These properties represent an example of resources management builted on the bond to the territory, the sense of solidarity, the sharing of values, the sense of collective identity.

The present paper aims to answer to some questions concerning: i) the possibility that these communities could represent a concrete example to define new models of public policies; ii) the idea that an inclusive approach to territory governance could increase the sense of community and support the definition of efficacious decison making processes in the ambit of natural resources managemet.

The answers, or better, some reflections useful to find out possible answers, are analysed through some considerations regarding the inclusive decision making models in the forestry sector, the sense of community which distinguishes various forms of common properties and the actual situation of Italian common properties and common property rights.

 

Key words: participation, natural resources management, common properties, communities, decison-making process.

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3. De Meo I, Cantiani MG, Cocciardi D, Paletto A (2012). Comunità locali e governance del territorio: un'indagine percettiva nell'Altopiano di Pinè.

 

Riassunto: Il concetto di governance sottintende un modello di formulazione e implementazione delle politiche pubbliche caratterizzato dal coinvolgimento di un alto numero di attori (pubblici e privati) attraverso modelli concertativi e negoziali. Secondo la scuola di pensiero comunitarista, l’unica vera forma di governance può essere considerata la "comunità" che si autoregola. Nell’ambito della governance del territorio la gestione delle proprietà collettive rappresenta un utile esempio per analizzare se l’autorganizzazione delle comunità locali conduce a forme efficienti e sostenibili di gestione delle risorse naturali. Il presente contributo si prefigge l’obiettivo di analizzare la percezione in merito alla gestione dei beni collettivi da parte della comunità locale attraverso un caso di studio. L’area di studio è il Comune di Baselga di Pinè esteso su 40 km2 nel Trentino orientale e caratterizzato da una radicata tradizione nella gestione dei beni collettivi. Al fine di indagare la percezione della comunità è stato somministrato un questionario ai presidenti delle Amministrazioni Separate per i beni di Uso Civico (A.S.U.C.) e ad un campione degli aventi diritto (capifamiglia). I risultati dell’indagine hanno evidenziato, attraverso l’impiego di una S.W.O.T. analysis, quali sono i principali punti di forza, debolezza, opportunità e minacce. Queste informazioni rappresentano un utile supporto per i decision makers al fine di intraprendere una governance del territorio rispondente alle richieste sociali.

 

Parole chiave: proprietà collettive, governance, percezione sociale, gestione delle risorse naturali, Trentino

 

Abstract: Governance designs a model for the formulation and the implementation of public policies, characterized by the involvement of a high number of actors (public and private) through consultation and negotiation models. According to the idea of communitarianism the best model of governance is the self-organized community. In the territorial governance the common properties management is a useful case study to investigate if the self-organized local community takes to an efficient and sustainable form of natural resources management. The paper analyzes the social perception of common properties management through a case study. The case study is the municipality of Baselga di Pinè located in eastern part of Trentino province and characterized by a historical tradition of common properties management. In order to analyze the community perceptions a semistructured questionnaire was administered to the chairmen of Amministrazioni Separate per i beni di Uso Civico (A.S.U.C.) and to a sample of shareholders. The survey results show through S.W.O.T. analysis the strengths, weaknesses, opportunities and threats of the study context. These information can support the decision makers in order to realize a territorial governance in accordance with the social needs.

 

Key words: common properties, governance, social perception, natural resources management, Trentino

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4. Gatto P, Lorenzi S, Pettenella D, Secco L, Toffanin G, Tomasella E (2012). Conservazione delle risorse forestali e produzioni di sevizi ecosistemici: quale ruolo per le proprietà collettive della regione Veneto in un contesto di cambiamento istituzionale?

 

Riassunto: Riportando i risultati di un’indagine conoscitiva sulla struttura e caratteristiche delle cinquantadue proprietà collettive della montagna veneta, il lavoro si interroga sul ruolo che le proprietà collettive potranno rivestire, nel prossimo futuro, nella governance delle aree montane. Il contesto attuale di forti cambiamenti istituzionali, infatti, con la scomparsa di molte Comunità Montane e di piccoli comuni e la semplificazione delle amministrazioni forestali regionali sembra lasciare un vuoto istituzionale nella gestione delle aree forestali montane. Dimostrando, con alcuni semplici dati, l’elevata qualità del patrimonio e della gestione forestale delle proprietà collettive e l’esistenza di un legame funzionale tra esse e le proprie risorse forestali, il lavoro evidenzia il ruolo proattivo della proprietà regoliere nell’ambito della conservazione delle risorse forestali e della produzione di servizi ecosistemici e investe le proprietà collettive di un nuovo ruolo di interlocutori istituzionali e custodi dei patrimoni e valori forestali nella montagna veneta.

 

Parole chiave: proprietà collettive, beni pubblici, istituzioni

 

Abstract: The paper reports the results of a survey carried out in order to update the picture of the fifty-two forest common properties in the mountain areas of the Veneto Region, some of which have been recently reconstituted thanks to a new Regional Act. By means of some simple figures, it shows the high environmental quality of the common properties’ forest assets, their high degree of activity in forest conservation and management as well as the existence of a link between the communities and the forest resources, which produce goods for self-consumption and for the market. The paper then looks at the forest common properties in the context of the strong institutional change at present affecting the mountain areas in Italy – with the abolishment of local institutions and municipalities and simplification of the forest administration. It is argued that the forest common properties, thanks to their long-lasting tradition and capability of forest management, can play a new important role for the conservation of forest resources and the provision of ecosystem services in the vacuum left by the disappearance of the public local institutions in the mountain areas.

 

Key words: Community forests, forest commons, institutional change

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5. Paletto A (2012). Commons e diritti d'uso delle foreste in Svezia: due casi di studio a confronto.

 

Riassunto: Le common lands possono essere distinte in tradizionali, quelle caratterizzate dalla presenza di storici diritti d’uso da parte della comunità locali, e moderne che sono, invece, delle recenti creazioni organizzative finalizzate a migliorare, in termini di efficienza e sostenibilità, la gestione delle risorse naturali seguendo un approccio dal basso. In Svezia questi due tipi di common lands coesistono e rappresentano degli ottimi esempi per illustrare le differenze e le analogie tra queste due forme organizzative e gestionali. Il presente contributo si prefigge l’obiettivo di descrivere la situazione delle common lands in Svezia focalizzandosi su due casi di studio. Il primo caso di studio riguarda le Swedish Forest Commons (SFC) costituitesi tra gruppi di proprietari forestali (individuali, imprese forestali, Stato e chiesa) a seguito della Great Redistribution of Land Holdings del XIX secolo nelle regioni di Dalarna, Gävleborg, Västerbotten e Norrbotten. Il secondo caso di studio concerne, invece, i tradizionali diritti d‘uso delle terre da parte del popolo indigeno Saami nel nord della Svezia per il pascolo delle renne.

 

Parole chiave: proprietà collettive, diritti d‘uso, gestione forestale, pascolo delle renne, Svezia.

 

Abstract: Common lands can be subdivided in traditional and new common lands. The traditional common lands are linked to the historical forest use rights from the local community, while the new common lands are organizational bodies constituted with the aim to improve the efficiency and sustainability of the natural resources management following a bottom-up approach. In Sweden these two types co-exist and they are good examples in order to understand the differences and analogies between traditional and new common lands. The main purpose of the paper is to describe the situation of the common forests in Sweden focus on two case studies. The first case study concerns the Swedish Forest Commons (SFC) realized among forest owners (individual owners, forest companies, State and church) as followed to the Great Redistribution of Land Holdings of 19th century in the countries of Dalarna, Gävleborg, Västerbotten and Norrbotten. The second case study concerns the traditional land use rights of the indigenous people of Saami in the North of Sweden to the reindeer grazing.

 

Key words: common lands, land use rights, forest management, reindeer grazing, Sweden.

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6. Inguaggiato C (2012). Comunità: reti di potere o di cambiamento? Uno studio empirico delle associazioni di produttori agricoli in Mozambico centrale.

 

Riassunto: Il processo di liberalizzazione del settore agricolo, che in Africa Sub-Sahariana è iniziato negli anni Settanta ha portato a una de-agrarizzazione dei contadini e una mercificazione degli scambi sociali. I donatori per promuovere opportunità per i poveri hanno promosso le Community Based Organizations (CBOs). Un rischio importante per le CBOs è di essere catturate dalle élite locali. Le principali ragioni indicate in letteratura per tale fenomeno sono la forte interdipendenza tra attori, informazione centralizzata e omofilia nella partecipazione dell’organizzazione.

L’articolo si pone l’obiettivo di analizzare come la creazione delle associazioni di produttori interagisce con la struttura sociale. Le due domande di ricerca sono: quali sono le determinanti della partecipazione alle associazioni di produttivi e quali sono i principali flussi di informazione e aiuto tra le households.

 

Parole chiave: sviluppo, comunità, associazione di produttori.

 

Abstract: The process of liberalization of agricultural sector, that in Sub-Saharan Africa started in Seventies led to de-agrarianization of peasants’ and commoditization of social exchanges. Development agencies to foster opportunities for the poor promoted Community Based Organizations (CBOs). An important risk that CBOs have is to be captured by local elites. Main reasons are presence of strong interdependence among actors, centralized source of information and homophily in organization participation.

This article aims at exploring how the creation of rural producers’ organizations (RPOs) interacts with existing social structure. The two main research questions are what are the determinants of household participation in RPOs and what are the features of main flux of information and help among households.

 

Key words: development, community, rural producers’ organizations.

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7. Ianni E (2012). Le comunità e la ricerca partecipativa. Riflessioni critiche dall'analisi di due casi di studio.

 

Riassunto: In questo articolo vengono presentati due progetti di ricerca condotti in comunità indigene: un piano partecipativo di gestione forestale a Los Naranjos, una comunità kolla nella provincia di Salta, nel nord dell’Argentina e un processo di pianificazione territoriale e di cogestione di un’area protetta tra lo Stato e una comunità totonaca nello stato di Veracruz, in Messico. Dall’analisi dei due casi di pianificazione partecipativa vengono tratte alcune lezioni sul rapporto tra i ricercatori e la comunità definita come "oggetto" di studio. Nell’articolo si discute della necessità di innovare il rapporto.

 

Parole chiave: partecipazione, pianificazione, area protetta, ricerca scientifica.

 

Abstract: This article presents two research projects carried out in indigenous communities: a participatory forest management plan in Los Naranjos, a Kolla community in the province of Salta, Northern Argentina and a process of planning and co-management of a protected area between the State and a Totonac community in the state of Veracruz, Mexico. Based on the analysis of the two cases of participatory planning, some lessons learned are shown about the relationship between the researchers and communities taken as “case study”. The article discusses the need to bring innovative aspects into the relationship.

 

Key words: participation, planning, protected area, scientific research.

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8. Blanc S, Brun F, Mosso A (2012). Valutazioni economiche dell'attività apicola in area montana.

 

Riassunto: Il lavoro valuta i risultati economici di una piccola azienda apicola di media montagna, collocata nelle Alpi piemontesi, in cui l’apicoltura costituisce un’interessante forma di integrazione del reddito, grazie ai buoni prezzi ottenuti con la vendita diretta. Il settore apistico è in crescita sia sui mercati internazionali che in quello nazionale, dove la domanda di miele presenta un trend positivo, con prospettive di inserimento per nuovi produttori. All’insufficiente offerta interna si fa fronte infatti con un forte ricorso alle importazioni. I risultati economici dell’azienda studiata, ottenuti da un bilancio medio, hanno messo in luce come l’apicoltura hobbistica sia sostenibile, in quanto i ricavi sono in grado di retribuire tutti i fattori impiegati. Tuttavia, considerato il reddito prodotto e il limitato impiego di manodopera, essa può costituire unicamente un’integrazione al reddito. Un aumento della dimensione produttiva, possibile ed auspicabile, andrebbe valutato considerando con attenzione le maggiori difficoltà di commercializzazione diretta.

 

Parole chiave: miele, multifunzionalità, valutazioni economiche

 

Abstract: The paper evaluates the economic performance of a small mid-mountain bee farm, located in the Piedmont Alps, where such activity constitutes an interesting income support, thanks to prices obtained by direct sales. The beekeeping productions are expanding at the international level. The same is for national market, where honey demand is higher than supply, allowing to new producer the chance to start the activity. The economic results, obtained by an average budget sheet, show that beekeeping hobby is economically sustainable, because the revenues pay the cost of all inputs. However, due to the small dimension, this breeding activity is an income supplement. An increase in production volume is possible and desirable, but it should be carefully evaluated in terms of major difficulties of direct selling.

 

Key words: honey, multifunction, economic valuation

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