DENDRONATURA n°1 2013

 

Inserto Speciale: Parco Monte Corno

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1. Tomasi M, Clementi T, Righetti D (2013). Piano di valutazione e riduzione dell’impatto delle linee elettriche sull’avifauna nel territorio del Parco naturale Monte Corno.

 

Riassunto: Nel 2010 lo Studio Associato PAN è stato incaricato di elaborare un documento finalizzato a valutare la pericolosità per l’avifauna delle linee elettriche aeree presenti nel territorio del Parco naturale Monte Corno (BZ), e permettere così la realizzazione di interventi volti a ridurre o annullare tale rischio. Complessivamente, su un’area di estensione pari a circa 11.000 ettari (corrispondente al territorio amministrativo dei 5 comuni del Parco naturale) sono stati valutati il rischio di collisione e di elettrocuzione rispettivamente di 132 km di linea elettrica aerea a cavo nudo e di 867 sostegni; ciò in riferimento a 15 specie di uccelli presenti nell’area di indagine, scelti tra quelli che per le loro caratteristiche morfologiche ed ecologiche sono maggiormente esposti a tali impatti.

La conoscenza puntuale del rischio di collisione di ciascun tratto di linea compreso tra due sostegni e del rischio di elettrocuzione di ogni sostegno, ha permesso di individuare le aree in assoluto più pericolose per le specie trattate e di definire le priorità per la realizzazione di interventi di riduzione di tali impatti.

 

Parole chiave: linee elettriche, collisione, elettrocuzione, mortalità degli uccelli.

 

Abstract: In 2010 the Studio Associato PAN was responsible for preparing a document aimed at evaluating the degree of risk represented by aerial powerlines for birds in the area of Monte Corno nature Park (BZ) in order to implement the measures to reduce or avoid this risk. The risks of collision and electrocution were estimated over an area of approximately 11.000 hectares (corresponding to the administrative territory of the 5 municipalities of the natural Park), respectively for 132 km of powerlines and 867 electrical poles. This in reference to 15 species of birds present in the area of investigation, selected among those species that are more exposed to these impacts because of their morphological and ecological characteristics.
The knowledge of the risk of collision of each section of powerline between two electrical poles and of the risk of electrocution for each power pole, alloweded to identify the most dangerous areas for the considered species and to define the priorities for the implementation of interventions reducing these impacts. 

 

Key words: powerlines, collision, electrocution, avian mortality.

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2. Zamorano-Elgueta C (2013). La ruralità e la storia forestale in Cile.

 

Riassunto: Le foreste temperate del Cile sono caratterizzate dalla più alta percentuale di specie vegetali endemiche del Sud America, le quali sono concentrate nella zona centrale e nell’area centro meridionale (30º – 43ºS), uno dei 25 hotspots di biodiversità a livello mondiale. Storicamente queste foreste sono state sfruttate intensamente ed in modo incontrollato, provocando la deforestazione e il degrado di vaste aree. Di conseguenza si ha incoraggiato una politica a favore di foreste costituite da specie esotiche, con l’obbiettivo di recuperare migliaia di ettari di terreno ormai eroso e mantenere in modo permanente l’industria del legname. Dopo il settembre 1973, con la dittatura militare è stato imposto un modello neoliberista che ha incentivato la privatizzazione dell’industria e la concentrazione della proprietà della terra nelle mani di pochi proprietari. Queste politiche causarono diversi impatti ambientali, soprattutto per la sostituzione delle foreste native con le piantagioni esotiche, e la migrazione di migliaia di famiglie dalle zone rurali verso le città. La legislazione ambientale dovrebbe invece favorire la gestione e la conservazione dei boschi integrando la gente che vive di questi ecosistemi, garantendo il mantenimento di un sistema di produzione sostenibile, che è anche generatore di servizi ecosistemici sempre più numerosi e necessari per il benessere della società.

 

Parole chiave: ruralità, industria forestale, Cile.

 

Abstract: Chilean Temperate Forests are characterized by the highest percentage of endemic plant species in South America, which are concentrated in the Central and Central-South area (30º - 43ºS), one of 25 global biodiversity hotspots. Historically these forests have been exploited intensively and uncontrolled, causing deforestation and degradation of large areas. This encouraged the development of a policy of exotic forests species to maintain a permanent timber industry, along with the recovery of thousands of hectares eroded. It achieved a vigorous development of large scale afforestation. After September 1973, with the military dictatorship was imposed a neoliberal model that favoured the privatization of industry and concentration of land ownership. These policies stimulated the migration of thousands of rural families to the cities and caused several environmental impacts, mainly through the substitution of native forests to plantations. Environmental legislation should incentive the management and conservation of forests to ensure the maintenance of a sustainable production system, which is also producer of many ecosystem services increasingly needed for the welfare of our societies.

 

Key words: rurality, forest industry, Chile.

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3. Andreatta G (2013). Le pinete di Ravenna: aspetti storici, culturali e selvicolturali.

 

Riassunto: La città di Ravenna ha conservato per molti secoli un profondo legame con le sue pinete le quali, ubicate alle porte del centro urbano, hanno ispirato nel tempo letterati ed artisti. Impiantati dopo l’anno 1.000, i boschi di pino domestico (Pinus pinea L.) sono stati gestiti sino al 1873 dalle Comunità Monastiche locali secondo criteri selvicolturali molto rigidi nei riguardi delle modalità di rinnovazione dei soprassuoli, molto meno per i tempi del loro abbattimento e sostituzione. Questa situazione ha permesso di mantenere le pinete in purezza per ben oltre otto secoli. Negli ultimi decenni – in seguito all’abbandono delle tecniche selvicolturali tradizionali – il popolamento forestale si è evoluto verso un bosco misto con presenza di latifoglie e di un fitto sottobosco arbustivo ed erbaceo. Non è proponibile arrestare o rallentare i processi ecologici in corso, ma si può ipotizzare di mantenere alcune porzioni di pineta come testimonianza della realtà di un tempo e gestire le medesime secondo le tecniche selvicolturali tipiche dei secoli passati.

 

Parole chiave: Ravenna, pinete storiche.

 

Abstract: Ravenna has preserved for centuries a close link with its pinewoods. Situated on the threshold of the town, they have inspired writers and artists. Planted after the year 1000, the woods of Italian stone pine (Pinus pinea L.) have been maintained until 1873 by the local monastic communities with very strict silvicultural method as to forest regeneration, but not as strict as to trees felling and substitution. This provided a favourable condition for Ravenna pinewoods to be preserved for eight centuries as monospecific forest. In the last decades, with the abandonment of traditional silvicultural techniques, the pinewoods have gradually changed into a mixed wood with broad-leaved trees and a dense understory of both shrub and herbs. Although it is unimaginable to stop or slowing down the on-going ecological processes, we may think of preserving some portions of pinewood as witness of the past and maintain them with the silvicultural methods followed in the past centuries.

 

Key words: Ravenna, historical pinewoods.

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4. Giacovelli G (2013). Il ruolo dell’ulivo (Olea europea L.) nello sviluppo economico e culturale del paesaggio della Puglia.

 

Riassunto: Il presente lavoro ha analizzato l’evoluzione della questione ambientale nel corso del Novecento. Nello specifico ci si è soffermati sul concetto di paesaggio nelle sue varie sfaccettature e sull’interpretazione del concetto di “patrimonio culturale”, per arrivare così ai cambiamenti nell’area rurale pugliese prendendo in considerazione l’importanza della coltura dell’ulivo (Olea europea L.). Dopo un breve excursus sull’importanza di questa pianta nella storia, si sono analizzati i mezzi attraverso i quali oggi si cerca di tutelare e valorizzare questo particolare paesaggio.

A tal fine è stato somministrato un breve questionario ad alcuni dei soggetti chiave in questo ambito (imprenditori agricoli). Il materiale ricavato non vuole essere esaustivo, ma si propone di aiutare a comprendere meglio l’importanza dell’ulivo nel paesaggio pugliese, il ruolo che tale specie ricopre nello sviluppo economico e/o culturale e le prospettive future per questo tipo di coltura.

 

Parole chiave: paesaggio, patrimonio culturale, ulivo (Olea europea L.), Puglia.

 

Abstract: The paper analyzes the issue of the environmental evolution during the twentieth century. In the first part of the paper, the author focused on the various facets of the concept of landscape and on the interpretation of the notion of “cultural heritage”, paying particular attention to the changes in the rural area of the Apulia region and to the importance of the cultivation of the olive tree (Olea europea L.). After a brief overview on the significance of this tree species in the history, in the second part of the paper, the tools used today in order to protect and valorize this particular landscape was analyzed. To this end, a short questionnaire has been administered to some of the key actors in this field (agricultural entrepreneurs). The obtained material is not intended to be exhaustive, but it aims to better explain the importance of the olive tree in the Apulian environment and its role in the economic and/or cultural development, as well as the future prospects for this type of cultivation.

 

Key words: landscape, cultural heritage, olive tree (Olea europea L.), Apulia.

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5. Brun F, Mosso A (2013). Costi di produzione e redditività della coltura di mirtillo.

 

Riassunto: Il lavoro ha analizzato i costi di produzione e la redditività del mirtillo gigante, coltivato secondo un modello intensivo. La coltivazione del mirtillo, adatta alle aree marginali come a quelle frutticole di pianura, è in espansione a livello mondiale e nel nostro Paese, grazie ai buoni risultati produttivi ed economici. La redditività degli impianti intesivi è eccellente, con costi di produzione molto inferiori ai prezzi di mercato, e un utile in grado di compensare il forte investimento iniziale. In particolare l’impianto si ripaga dopo appena sette anni e gli indicatori di redditività sono molto robusti, consentendo di far fronte anche a significativi cambiamenti di mercato o delle produzioni. Precedenti valutazioni, relative a colture più estensive, mostrano risultati altrettanto positivi, pur con modelli organizzativi più adatti alle piccole imprese, tipiche delle aree marginali, dove questa coltura rappresenta una valida integrazione del reddito.

 

Parole chiave: mirtillo gigante, costo di produzione, valutazioni economiche, tempo di ritorno, Piemonte.

 

Abstract: The paper describes the production costs and the profitability of the highbush blueberry, grown according to an intensive model. The blueberry cultivation is suitable both to marginal areas and to fertile ones in the plains, and it is expanding worldwide, thanks to good productions and economic results. The profitability of intensive orchards is excellent, as the production costs are much lower than market prices, and profits are able to offset the great initial investment. In particular, the payback period is seven years and profitability indexes are very robust, allowing to cope even with significant market and production changes. Previous evaluations, related to more extensive crops, similarly show positive results, despite they are based on management models suited to small firms, which are typical of marginal areas, where such crop can be an interesting supplement income.

 

Key words: blueberry cultivation, production cost, economic valuation, payback period, Piedmont Region

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6. Grilli G, Tattoni C, Notaro S, Ciolli M (2013). Ursus arctos e promozione territoriale: un approccio di marketing.

 

Riassunto: L’orso bruno (Ursus arctos) è una specie in estinzione, che ancora sopravvive nell’arco alpino italiano solo nella provincia autonoma di Trento, grazie al progetto di reintroduzione “Life Ursus”. La presenza dell’orso bruno è straordinariamente importante perché solo ambienti naturali di alta qualità possono ospitare l’animale. Tuttavia, visto che l’orso può avere comportamenti potenzialmente dannosi per gli allevamenti e le coltivazioni, una parte della popolazione residente in provincia non vede di buon occhio l’animale. L’orso però può essere un fattore di attrattiva per i turisti interessati alla natura e alla possibilità di vedere l’animale nel suo ambiente naturale. Anche i telegiornali nazionali sovente trasmettono servizi che parlano dell’orso e che lo ritraggono nel suo habitat. Inoltre, la BBC inglese è andata sul territorio dove vive il plantigrado per trasmettere un documentario dal titolo “Predators in your backyard”, trasmesso poi in molte parti del mondo. Questo interesse da parte del mondo televisivo produce una buona pubblicità per il territorio e può indurre turisti ad andare in vacanza in quelle zone. Partendo da queste considerazioni, il presente lavoro mostra un’applicazione di una tecnica di marketing chiamata Advertising Value Equivalent (AVE), utilizzata per valutare il valore in termini promozionali dei servizi televisivi. In questa sede viene preso in considerazione un campione di servizi televisivi ed il documentario della BBC, al fine di capire in quale ordine di grandezza si possa attestare il valore di queste apparizioni televisive.

 

Parole chiave: Orso bruno (Ursus arctos), Advertising Value Equivalent (AVE), progetto Life Ursus, Biodiversità.

 

Abstract: The brown bear (Ursus arctos) is a rare species that still survive in the Italian alpine space in Trentino, thanks to “Life Ursus” reintroduction project. The presence of the brown bear is extraordinarily important since only high quality natural environments can host this plantigrade. Nevertheless, the brown bear is potentially a dangerous animal, because it can cause damages to crops and livestock while looking for food. For this reason, some people focus on the cost of hosting the brown bear species in the territory where they live and they protest against its presence. On the other hand, hosting such an endangered species has many advantages too, not only from the ecological point of view, but also connected with a good publicity for tourists. Often, Italian broadcasting companies broadcast reportages about the animal and the BBC have produced a documentary titled “Predators in your backyard”, broadcasted worldwide. These programs create a good publicity to Trentino province and may attract tourists. This contribution offers an Advertising Value Equivalent (AVE) application, through which it is assessed the advertising value of a sample of reportages broadcast in italian newscasts and the BBC documentary, in order to have an overview of what it is the general magnitude of the appearance value of the brown bear in television.

 

Key words: Brown bear (Ursus arctos), Advertising Value Equivalent (AVE), Life Ursus project, biodiversity.

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7. Carella R (2013). Il tratto alto di Lama Cutizza nell’hinterland barese.

 

Riassunto: Nel presente studio sono descritti i valori ambientali del tratto alto di Lama Cutizza, un breve corso erosivo della Bassa Murgia Barese. Il corso erosivo considerato scorre attraverso un territorio dominato da colture e che mostra una forte influenza antropica, ma dove nel suo tratto alto sopravvivono macchie di Quercus calliprinos e pseudosteppe. Il disturbo antropico rappresenta il maggiore problema per la conservazione della biodiversità dell’area di studio.

 

Parole chiave: Lama Cutizza, breve solco erosivo, Quercus calliprinos, conservazione della biodiversità, disturbo antropico

 

Abstract: Environmental values of the high part of Lama Cutizza, a short erosion stream of the Low Murgia of Bari are described in the present study. The considered stream flows through a territory widely dominated by crops and with a strong anthropic influence, but where in its high part survives maquis of Quercus calliprinos and pseudosteppe. Anthropic disturbance is the main problem for biodiversity conservation of the study area.

 

Key words: Lama Cutizza, short erosion stream, Quercus calliprinos, biodiversity conservation, anthropic disturbance.

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8. Tomasi G (2013). Il giardino botanico alpino alle Viote di Monte Bondone.

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9. Gulzada I (2013). Alleanza centro asiatica dei villaggi di montagna (AGOCA).

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