DENDRONATURA N.2 2015

 

1. Maurino MM, Balest J (2015). Strategie di adattamento al cambiamento climatico e partecipazione pubblica: considerazioni sul settore turistico alpino

 

Riassunto: Il cambiamento climatico è un’urgenza di crescente rilievo. Molte politiche di adattamento sono in corso di sviluppo per contenere gli effetti del cambiamento climatico sull’economia, la società civile e l’ambiente. Attualmente, la Provincia Autonoma di Trento soffre le prime difficoltà nel turismo invernale legate al cambiamento climatico, dovute in particolar modo all’imprevedibilità delle precipitazioni nevose e delle fluttuazioni di temperatura. Il turismo invernale è economicamente fondamentale per il mercato locale, ma la natura frammentata della regione, composta da molte particolarità orografiche e culturali, rende complessa l’implementazione di una politica di intervento ad ampio spettro. La partecipazione pubblica è un processo che si può rilevare utile per la ricerca di linee guida che permettono al sistema locale turistico alpino di adattarsi alle sfide del cambiamento climatico.
In questo lavoro verrà presentata una particolare tecnica partecipativa, lo scenario workshop, e i suoi principali contributi per aumentare i benefici della partecipazione nella gestione del turismo locale.

 

Abstract: Climate change is a matter of growing concern, and many adaptation policies are in development to contain climate change effects on economics, civil society and environment. Currently, the Autonomous Province of Trento (Italy) begins to suffer difficulties in winter tourism, mainly caused by the unpredictable snow precipitations and temperature fluctuations. Winter tourism is economically fundamental for the local market, but the fragmented nature of the region, composed by many peculiar orographic and cultural specificities, make difficult the implementation of a broad spectrum intervention policy. Public participation is a process that can potentially contribute in defining highly contextualized guidelines to allow winter tourism to successfully adapt to climate change. In this paper, a particular participative technique, the workshop scenario, is presented along its main benefits in rural areas applications.

 

Key words: climate change – scenario workshop – Trentino-Alto Adige

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2. D'Alonzo V, Vettorato D, Diamantini C (2015). Lo sviluppo energetico sostenibile delle comunità alpine: il caso studio della comunità di valle Rotaliana - Königsberg

 

 Riassunto: Lo sviluppo dell’energia sostenibile nelle comunità alpine è possibile con l’obiettivo dell’autosufficienza nel settore energetico. I tre pilastri di questo sviluppo sono il risparmio energetico, l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili. L’articolo presenta un’analisi energetica a scala sovracomunale sviluppata per la Comunità di Valle Rotaliana-Königsberg (in Provincia di Trento) e, in particolare, la stima del potenziale di produzione energetica da biomasse agricole e forestali. Utilizzando un approccio spaziale, solare, idroelettrico, biomassa forestale, scarti agricoli, effluenti da allevamento, eolico e geotermico sono considerate possibili fonti di energia rinnovabile. I risultati mostrano che l’autosufficienza nel settore energetico è possibile grazie alla combinazione di diverse strategie di produzione e risparmio. Inoltre, lo studio mostra un alto livello di interesse e replicabilità per altre comunità montane simili.

 

Parole chiave: fonti energetiche rinnovabili, energia da biomassa, comunità alpine sostenibili.

 

Abstract: The sustainable energy development of Alpine communities is possible with the target of self-reliance in energy. The three pillars and strategies for this development are energy saving, energy efficiency and production from renewable sources. The paper presents an energy analysis at supra-local scale developed for the Rotaliana-Königsberg Community (in the Province of Trento) and in particular the evaluation of the energy potential production from agriculture and forest biomasses. Using a spatial explicit approach, solar, hydroelectric, forest biomass, agricultural waste, livestock manure, wind and geothermal are considered as possible sources of renewable energy. The results show that in this territory the selfreliance in energy is possible thanks to the mix of different parallel strategies of energy production and savings. Moreover, the study shows a high level of interest and it is replicable in other similar mountain communities.

 

Key words: Renewable energy sources, energy from biomass, sustainable alpine communities.

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3. Pontalti L (2015). Dalla mensa del principe a bio-indicatore: lo scazzone (Cottus gabio L.) nei corsi d’acqua del Trentino

 

Riassunto: Dopo un periodo in cui era molto diminuito o scomparso nei principali corsi d’acqua in seguito alla loro alterazione per gli usi antropici, lo scazzone recentemente è tornato ad insediarsi in tutto il corso dell’Adige in provincia di Trento, a conferma del recupero della buona qualità biologica del fiume rilevata anche con l’analisi del macrozoobenthos.

 

Parole chiave: Scazzone (Cottus gobio), bioindicatori, Trentino, Italia.

 

Abstract: In the second half of the XX Century, the bullhead became rare or even extinct in some larger streams and rivers of Trentino, most likely because of the deterioration of these aquatic environments. Recently the bullhead has re-colonized the entire Adige River in the province of Trento. This is related to restoration efforts that have improved the biological quality of water in the river, verified by macroinvertebrate indicators.

 

Key words: Bullhead (Cottus gobio), bioindicators, Trentino, Italy.

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4. Tomasi M, Clementi T, Righetti D(2015). L’impatto dei cavi aerei degli impianti di risalita sui galliformi alpini in val di Sesto. Piano di valutazione e riduzione del rischio

 

Riassunto: Nel 2013 la società “Dolomiti di Sesto spa” ha incaricato lo “studio associato PAN” di effettuare un’indagine finalizzata a valutare la pericolosità per l’avifauna delle linee a cavo aeree degli impianti sciistici presenti in val di Sesto (BZ) e definire gli interventi necessari a ridurre o annullare tale rischio. Nella valutazione del rischio di collisione (effettuata per 5 cabinovie, 3 seggiovie e 3 sciovie) si è tenuto principalmente conto sia delle caratteristiche costruttive degli impianti di risalita e della posizione degli stessi rispetto ai parametri morfologici/vegetazionali, sia dell’areale accertato di distribuzione nei periodi invernale, primaverile ed estivo delle specie più esposte a tale rischio nell’area di indagine (francolino di monte, cedrone e forcello). Nell’ambito dello studio è stata poi valutata l’efficacia e l’applicabilità delle diverse misure di mitigazione del rischio di collisione finora proposte a livello alpino, consentendo così di meglio definire le modalità di intervento più idonee alla specifica realtà indagata.

 

Abstract: In 2013 the “Dolomiti di Sesto spa” company instructed the “Studio associato PAN” to provide a survey in order to assess the dangerousness of the birds to the overhead cables of ski resorts. The survey was realized in val di Sesto in order to define the steps needed to reduce or eliminate the above mentioned risk. The assessment of the risk of collision - for 5 cableways, 3 chairlifts and 3 ski lifts - has been taken into account the technical characteristics of ski resorts. In addition, the location of ski resorts was assessed in reference to the winter, summer and spring distribution area of species at risk (e.g. hazel grouse, capercaillie and black grouse). During the study, the effectiveness and applicability of the different measures to mitigate the risk of collision in Alpine region were assessed in order to better define the most appropriate interventions to the specific context investigated.

 

Key words: cavi impianti di risalita, collisione, galliformi alpini – ski-cables, collision, alpine galliformes

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5. Grilli G (2015). Il capitale naturale delle foreste di montagna: un caso studio nei Carpazi

 

Riassunto: La stima delle funzioni di mercato e non di mercato delle foreste è molto importante per raggiungere una gestione sostenibile della risorsa, perché permette di confrontare i valori produttivi con i valori non legati alla produzione nella stessa unità di misura. In questo articolo si presentano i risultati della valutazione economica di alcuni servizi ecosistemici delle foreste dei monti Beschidi di Zywiec, nella Polonia meridionale, all’interno della catena montuosa dei Carpazi. Sono stati raccolti una serie di dati economico-ambientali sul campo e analizzati con varie tecniche che utilizzano approcci di mercato e approcci non di mercato; ogni servizio ecosistemico è stato valutato con la tecnica più appropriata, in base ai dati disponibili. I risultati mostrano che i servizi non di mercato, in particolare la protezione dal rischio idrogeologico, lo stoccaggio del carbonio e i servizi ricreativi hanno valori molto elevati e che una gestione tesa alla massimizzazione del valore del bosco dovrebbe considerarli in fase di pianificazione.

 

Parole chiave: servizi ecosistemici, capitale naturale, valutazione economica, metodo del costo del viaggio, Carpazi (Polonia)

 

Abstract: Estimating non-market values of forest ecosystem services is very important for a sustainable forest management, so that productive and non-productive functions of forest may be compared with the same unit of measure. This contribution presents an economic valuation of several ecosystem services of the Zywiec Beskid forests, a case study located in southern Poland, within the Carpathians mountains. Data were collected on site and analyzed through different market and non-market techniques, each ecosystem service with the most suitable technique based on the available data. Results show that some of the non-market values of forest, in particular protection against natural hazards, carbon sequestration and recreation, are very high and should be kept into consideration while planning new development strategies.

 

Key words: ecosystem services, natural capital, economic valuation, travel cost method, Carpathians (Poland)

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6. Cavagna A (2015). Vivaio di piante acquatiche e palustri di Mattarello (TN)

 

Riassunto: Le zone umide sono habitat di estremo interesse per la fauna e la flora che contengono e svolgono importanti azioni di depurazione e regimazione delle acque. Rete Natura 2000 è lo strumento della Comunità europea che ne riconosce l’importanza come habitat, promuovendone la tutela e la gestione. Nell’ultimo ventennio si moltiplicano i progetti e gli interventi atti a ripristinare e conservare attivamente questi ambienti. Una delle difficoltà principali in questi interventi è la disponibilità di piante autoctone per i nuovi impianti e le rinaturalizzazioni. Il Vivaio Demaniale di Mattarello (TN) nasce con la finalità di studiare, conservare e riprodurre specie acquatiche e palustri autoctone. Con un’esperienza di quindici anni di coltivazione e numerosi interventi d’impianto, il vivaio si pone fra le più importanti strutture pubbliche in quest’ambito.

 

Parole chiave: Zone umide, piante acquatiche, vivaio

 

Abstract: Wetlands are some of the most productive ecosystems providing habitat to a wide range of plant and animal life, and they play a role in water purification and flood control too. Natura 2000 recognize the importance of wetlands and promotes their protection and management. Over the last two decades, a large number of restoration and enhancement projects have been initiated; the availability the native species needed in natural re-colonization or creation works is one of the greatest difficulties. The Public Plant Nursery of Mattarello was established in 1999 with the aim of studying, preserving and propagating native wetland plant species; in fifteen years’ experience of growing plants and several interventions of restoration the nursery is one of the most important public structure in this field.

 

Key words: Wetlands, wetland plant species, plant nurserya

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7. Carella R (2015). I patriarchi verdi della Conca di Bari

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