DENDRONATURA N.1 2014

 

Inserto speciale: Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

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1. Balest J (2014). La partecipazione e il bene acqua: un progetto di centrale idroelettrica in provincia di Belluno

 

Riassunto: La creazione di processi di partecipazione degli attori territoriali su temi ambientali può essere la base per una nuova concezione dei beni naturali. Nell’ambito della società italiana sono numerosi i casi di conflitto ambientale in cui diverse tipologie di soggetti cercano di influenzare i modi di utilizzo delle risorse naturali. Nell’incertezza delle conseguenze di determinate decisioni e concezioni sull’uso dei beni ambientali sembra essere sempre più indispensabile la creazione di un equilibrio tra le necessità della società e il buono stato degli ecosistemi naturali. La partecipazione degli attori di un territorio può essere incentivata da alcune concezioni, norme e risorse che possono ricondurci ai concetti di democrazia partecipativa, di capitale sociale e di bene comune. Il presente articolo non vuole essere esaustivo nelle sue conclusioni, ma cerca di proporre alcune considerazioni sulla partecipazione e sulla concezione dei beni naturali. Le informazioni utilizzate derivano da un lavoro di ricerca più ampio che ha raccolto un consistente numero di dati tramite metodologia qualitativa e che ha riguardato i processi di partecipazione per la localizzazione di un nuovo impianto idroelettrico in provincia di Belluno.

 

Parole chiave: pubblica partecipazione, portatori d’interesse, risorsa idrica, idroelettrico, provincia di Belluno.

 

Abstract: The creation of participative processes, involving local stakeholders on environmental issues, could be the basis of a new concept of natural resources. In Italian society there are many environmental conflicts in which various types of partners seek to influence the ways of use of natural resources. There is state of uncertainty about the environmental consequences of certain decisions and concepts relating to the use of natural resources. Therefore it seems to be more and more essential the creation of a balance between the society’s needs and good condition of natural ecosystems. The participation of local actors could be supported by certain concepts, rules and social resources related to the conceptions of participative democracy, social capital and common good. This article is not exhaustive in its conclusions, but it tries to propose some considerations about the participation and the conception on natural goods. The information are drawn from a larger research that collected a large number of data through qualitative methods. It considers the case of participative processes for the localization of new hydroelectric plant in the province of Belluno.

 

Key words: public participation, stakeholders, water resource, hydropower, Belluno province.

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2. Mazza G, Lagomarsino A (2014). Emissioni di N2O e CH4 da ecosistemi forestali: stato dell'arte e potenzialità di mitigazione

 

Riassunto: Gli ecosistemi terrestri, in particolare le foreste, esercitano un’importante influenza sui processi legati ai flussi gassosi nell’interfaccia suolo-atmosfera. Le eventuali modificazioni di tali flussi dovute sia ai cambiamenti climatici che ai cambiamenti nella gestione delle risorse (uso del suolo, interventi selvicolturali, ecc...) possono modificare il ruolo di un ecosistema forestale, passando da serbatoio di assorbimento a fonte di emissione dei principali gas ad effetto serra (greenhouse gases – GHGs), quali l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O). Da qui la necessità sempre più crescente, soprattutto in ambiante Mediterraneo, di disporre di una maggiore quantità di dati misurati in campo per la realizzazione di inventari più dettagliati dei flussi biogenici di GHGs, ma anche di cambiare e/o potenziare le politiche di adattamento e mitigazione.

Il presente studio riporta una breve overview a scala globale sulle missioni di N2O e CH4 da diversi ecosistemi forestali, in funzione della zona bioclimatica e dei principali eventi di disturbo, per dare un contributo conoscitivo sul ruolo degli ecosistemi forestali come fonte di emissioni di questi due importanti GHGs. Vengono, inoltre, descritte e discusse alcune possibili strategie di mitigazione che evidenziano esigenze di ricerca sempre più attuali in un contesto di cambiamento climatico globale.

 

Parole chiave: N2O, CH4, Zone bioclimatiche, Flussi suolo-atmosfera

 

Abstract: Forest ecosystems play an important role in trace gas fluxes between soil and atmosphere. Changes in current and future management strategies (afforestation, land-use change, silvicultural treatments, etc..) in combination with climate changes could contribute to altering the present greenhouse gases (GHGs) balance, converting some forest ecosystem from a sink to a source of the main atmospheric GHGs, as carbon dioxide (CO2), methane (CH4) and nitrous oxide (N2O). In the last decades an increasing need has raised for trace gas exchange data, especially in the Mediterranean area, to realise more detailed inventories of biogenic GHGs from forest soils, but also to enhance the adaptation and mitigation strategies.

The present work aims to report an overview of the present knowledge of N2O and CH4 emissions from different forest ecosystems at a global scale and in relation to the main disturbances. Some possible adaptation and mitigation strategies are also described and discussed, highlighting the research needs in a context of climate changes.

 

Key words: N2O, CH4, Bioclimatic zones, Soil atmosphere fluxes

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3. Romolo F (2014). Andamento stagionale del flusso di emissione di CO2 dal suolo in risposta al contenuto di umidità all'interno di un agroecosistema mediterraneo

 

Riassunto: Il flusso di anidride carbonica proveniente dal suolo, inteso come la somma dei flussi delle componenti autrofe ed eterotrofe, risulta essere influenzato da diversi fattori. Tra questi temperatura e umidità del suolo rivestono particolare importanza. In particolare l’umidità, in ambienti aridi e semi aridi si presenta come l’elemento chiave per lo svolgimento delle principali attività di natura biotica. Al fine di valutare l’influenza dell’umidità del suolo sul flusso di anidride carbonica del suolo, il presente lavoro ha valutato su scala stagionale i flussi di CO2 in relazione all’andamento udometrico del suolo all’interno di un oliveto commerciale. Le misure dei flussi di CO2 sono state condotte con cadenza quindicinale da marzo 2008 a giugno 2009 con un analizzatore all’infrarosso (IRGA) CIRAS 1 (PP Systems, Hitchin, UK); i parametri ambientali, temperatura ed umidità del suolo, sono stati rilevati in continuo attraverso sensori Pt 100 e sensori TDR. Il flusso medio di CO2 rilevato su scala annuale ed espresso in g C m-2 anno-1 è stato pari a 1124.36. Il valore è confrontabile con i risultati rilevati in altre aree del mediterraneo e presenta un andamento annuale peculiare di quest’area. Si ritiene che l’analisi dei flussi di anidride carbonica possano essere uno strumento di supporto per gli stakeholders interessati alla riduzione delle emissioni di COrichiesta per il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto.

 

Parole chiave: CO2, umidità del suolo, Protocollo di Kyoto.

 

Abstract: Total soil respiration as the sum of two biotic component, autotrophic and heterotrophic respiration, is influenced by various environmental factor, in particular soil temperature and soil moisture. In arid and semi arid regions, soil moisture is a major driver of soil respiration during periods of drought stress. Hence, the aim of this work was to evaluate the effect of soil moisture on soil CO2 efflux. Measurements were made every two weeks between January 2008 and June 2010 using a portable soil respiration instrument fitted with a soil respiration chamber (IRGA) CIRAS 1 (PP Systems, Hitchin, UK). The Simultaneously with soil respiration measurements, soil temperature (T) and soil volumetric water content (SWC) were measured in the 0–15 cm depth interval. Soil temperature was measured with a Pt 100 probe and soil water content was measured using a time domain reflectometry device (TDR). Mean annual soil CO2 efflux rates were 1124.36 expressed as g C m-2 y-1. It is believed that soil CO2 efflux should be an important instrument to support the stakeholders interested to reduction CO2 emission required to reach Kyoto Protocol objectives.

 

Key words: CO2, soil moisture, Kyoto protocol.

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4. La Notte A (2014). Sistemi contabili per gli ecosistemi e i servizi ecosistemici. I punti critici irrisolti del SEEA-EEA 

 

Riassunto: L’Azione 5 della ‘Strategia Europea per la Biodiversità verso il 2020’ prevede che i risultati della quantificazione e mappatura dei Servizi Ecosistemici siano integrati in sistemi di contabilità e rendicontazione. In materia di contabilità degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici, fino al 2012 l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) ha lavorato ad un possibile sistema contabile relativo all’uso del suolo e agli ecosistemi (Land and Ecosystem Accounting, LEAC); tale sistema faceva una distinzione tra i conti (semplificati) del “capitale ecosistemico” e i conti dei servizi ecosistemici, che sono molto più complessi . L’AEA ha lavorato principalmente ai conti semplificati . A partire dagli ultimi due anni gli esperti del London Group hanno lavorato ad uno a standard procedurale in materia di cotabilità degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici collegando il concetto di ecosistema come bene patrimoniale (in senso contabile) ai servizi ecosistemici come flusso da esso generato. Recentemente è stata pubblicata dall’Ufficio Statistico delle Nazioni Unite, che coordina il lavoro del London Group, la versione White Cover del Sistema di Contabilità integrata Ambientale ed Economica allargato alla Contabilità Sperimentale sugli Ecosistemi e sui Servizi Ecosistemici (System of integrated Environmental and Economic Accounting- Experimental Ecosystem Accounts, SEEA-EEA). Il manuale SEEA-EEA costituisce una base di partenza per sviluppare la contabilità degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici. Ci sono infatti una serie di problematiche sia concettuali che pratiche legate alla contabilità degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici che devono essere affrontate. In questo articolo sono poste in evidenza alcune questioni cruciali quali: il collegamento fra ecosistema e servizi ecosistemici, la nozione di stock e flussi per i servizi ecosistemici, gli standard sulle unità spaziali di riferimento e la struttura contabile, la definizione della scala geografiche, l’identificazione dei soggetti che dovrebbero essere coinvolti nella discussione ed elaborazione delle linee guida SEEA-EEA.

 

Parole chiave: servizi ecosistemici, ecosistema, contabilità ambientale

 

Abstract: Action 5 of the EU Biodiversity Strategy requires that the results of ES assessment and economic values have to be integrated into accounting and reporting systems. The issue of ecosystem accounting is gaining growing attention in the last two years. The group of experts of the London Group is elaborating a standard procedure on ecosystem accounting based primarily on the concepts of simplified accounts related to ecosystem capital. Accounting for ecosystem services differ from (simplified) accounts of ecosystem capital. The objects of assessing ecosystem asset in terms of simplified accounts mostly based on indicators are important and valuable but do differ from the objects related to the assessment of ecosystem services mostly based on models that simulate the functioning of natural processes. Before proposing a reference standard about this topic it is important to have a number of case studies available in order to learn and understand from ‘doing’ what has to be extrapolated in ‘general framing’. There are a number of issues related to ecosystem accounting that need to be addressed and for which the case study presented in this paper can be of help. Namely: how to deal with the notion of ecosystem asset and ecosystem services in accounting for stocks and flows, the standardization of units and frameworks, how to deal with different geographical scales, and who should primarily be involved in the discussion and processing related to ecosystem services accounting.

 

Key words: ecosystem services, ecosystem, environmental accounting, stock, flow.

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5. Locandro E, Sacchelli S (2014). Misure forestali e monetizzazione dei servizi ecosistemici: una valutazione di efficacia del PSR 2007-2013 della Toscana

 

Riassunto: Scopo del presente lavoro è stato quello di definire una metodologia per la valutazione dell’efficacia della spesa pubblica legata al Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 della Regione Toscana per alcune misure forestali. Nello specifico sono stati confrontati i finanziamenti stanziati con il PSR e i potenziali benefici legati al miglioramento di alcune componenti ambientali o Servizi Ecosistemici (SE). I SE analizzati sono legati al mantenimento della biodiversità e alla salvaguardia di habitat di alto pregio naturale, al miglioramento della qualità del suolo e all’attenuazione dei cambiamenti climatici. I miglioramenti indotti dalle misure del PSR su tali SE sono stati monetizzati aggregando dati bibliografici computati con approccio spazializzato. I risultati emersi evidenziano come, secondo la metodologia adottata, le azioni di finanziamento risultano compensate – anche in termini monetari – dai benefici ambientali ottenuti. L’approccio utilizzato sembra poter essere applicato, con poche modifiche e integrazioni, anche a contesti territoriali diversi per una valutazione dei costi/benefici legati a investimenti di pubblica utilità.

 

Parole chiave: misure forestali, servizi ecosistemici, valutazione economica.

 

Abstract: This work aims to define a methodology for the evaluation of the economic efficiency of public funding linked to the Rural Development Plan 2007-2013 of the Tuscany Region. A comparison between total amounts of funds allocated in specific forest measures and potential benefits related to improvement of Ecosystem Services (ES), was carried out. The analyzed ES are related to the maintenance of biodiversity, preservation of habitats with high natural value, enhancement of soil quality and climate change mitigation. The improvement induced by the RDP measures on ES was monetized through the aggregation of literature data in a spatial analysis approach. The results show that, in monetary terms, public expenditure are balanced by environmental benefits. The applied methodology seems to be applicable with a few changes and integration, also in different areas for costs/benefits analysis of public investments.

 

Key words: forestry measures, ecosystem services, economic evaluation.

 

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6. Brun F. Mosso A (2014). Confronti di redditività di cultivar di lampone

 

Riassunto: Il lavoro confronta i risultati economici di due cultivar di lampone, Heritage e Grandeur®, caratterizzate da produzioni quanti-qualitative differenti e da durate del ciclo produttivo molto diverse, variando da 3 a 10 anni. Le cultivar innovative Grandeur®, a cicli più brevi, rendono il lampone interessante sia in aree di pianura a frutticoltura intensiva, sia come integrazione del reddito in aree montane. I risultati mostrano margini economici positivi per tutti i modelli analizzati durante le code della stagione produttiva, quando i prezzi sono più elevati, mentre nei momenti di maggiore produttività, in corrispondenza di un calo dei prezzi, solo il modello quinquennale con Grandeur® mantiene costi di produzione inferiori ai prezzi di mercato.

 

Parole chiave: Lampone, Costo di produzione, Valutazioni economiche, Piemonte.

 

Abstract: The work compares results of two cultivars of raspberry, Heritage and Grandeur®, featuring different productions from quantitative and qualitative point of view and production cycles very different, ranging from 3 to 10 years. The new cultivar Grandeur®, with a shorter cycles, make the raspberry interesting both in lowland areas for intensive fruit growing, and in mountain areas as a complement income for the farm. The results show positive economic margins for all the models analyzed at the beginning and at the end of the production season, when prices are higher, while in the middle of the production season, when prices are lower, only the five-year Grandeur® model keeps its production costs lower than market prices.

 

Key words: Raspberry cultivation, Production cost, Economic valuation, Piedmont Region.

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7. Pontalti L (2014). La trota iridea Oncorhynchus mykiss (Walb.), dalla California al Trentino 

 

Riassunto: Frutto dell’incrocio artificiale di forme steelhead (migratrici nell’Oceano Pacifico) e redband (stanziali nei ruscelli) originarie della California, il ceppo domestico di trota iridea, diffuso in tutto il mondo ed importato nel Trentino alla fine dell’’800, è stato allevato in numerose pescicolture ed introdotto nelle acque pubbliche, ai fini della pesca sportiva, per circa un secolo. A partire dal 1983 l’immissione della trota iridea nell’ambiente naturale del Trentino è stata vietata: è seguita, quasi ovunque, la rapida scomparsa di questa specie ittica. Solo in alcuni ruscelli di montagna sopravvivono piccole popolazioni acclimatate, composte da individui simili, nella loro biologia, alle forme stanziali californiane da cui discendono.

 

Parole chiave: Trota iridea Oncorhynchus mykiss, popolazioni acclimatate, Trentino, Italia.

 

Abstract: The domesticated strain of rainbow trout - the trout species most commonly raised for human consumption and for stocking waters for sport fishing - derived from crossing sea-run steelhead trout and resident redband trout of California. This strain was imported into Trentino 130 years ago, raised in about fifty fish farms and stocked everywhere in streams and lakes until 1982. As a consequence of the restocking prohibition, rainbow trout essentially disappeared from the drainage system except for seven small mountain streams with self-sustaining populations. All these populations are similar in their biology to the resident forms of the Californian ancestors.

 

Key words: Rainbow trout Oncorhynchus mykiss, self-sustaining populations in Trentino, Italy.

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8. Carella R (2014). I boschi della Mesola (provincia di Bari)

 

Riassunto: Lo studio descrive uno dei più importanti siti d’interesse forestali della Provincia di Bari evidenziando la ricchezza in termini di specie e di diversità forestale di un’area di cerniera tra la Murgia di Nord-Ovest e la Murgia di Sud-Est e la necessità di mirati interventi selvicolturali volti a preservare questo grande patrimonio forestale e paesaggistico.

 

Parole chiave: Gestione forestale, conservazione delle foreste, diversità forestale, querce caducifoglie termofile

 

Abstract: The study describes one of the most important forest areas of the Bari Province, its species richness and forest diversity of a site between North-Western district and South-Eastern district of Murgia Plateau. Adequate silvicultural treatments are needed to preserve this great forest and landscape heritage.

 

Key words: Forest management, forest conservation, forest diversity, termophilous deciduous
oaks

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