DENDRONATURA N.1 2003

 

1. Maggi V, Casati P, Uglietti C, Marino F, Stenni B, Udisti R, Onelio F (2003). L'importanza ambientale dei ghiacciai italiani: esempio dal Colle del Lys (Monte Rosa)

 

Riassunto: I ghiacci di alta quota rappresentano tra i più importanti archivi di informazioni ambientali, climatiche ed atmosferiche. Una perforazione, nell'estate del 1996, effettuata al Colle del Lys (Monte Rosa, Valle d'Aosta) ha permesso di valutare l'evoluzione nel tempo del carico chimico dei principali composti atmosferici di origine naturale ed antropica, a partire dall'inizio degli anni 70. La misura degli isotopi stabili dell'ossigeno ha permesso di effettuare valutazioni sulla variazione della temperatura dell'aria nel sito. E' stato osservato il decremento dei solfati legato ai cambi nei carburanti fossili utilizzati nelle centrali termoelettriche ed al miglioramento in efficienza nel loro uso nel comparto industriale. Inoltre nitrati, ammonio e altri composti chimici maggiori mostrano trend differenti negli ultimi 30 anni. La misura delle polveri atmosferiche ha fornito importanti indicazioni sulla concentrazione del particolato fine locale, di origine antropica e derivante da eventi di trasporto a lunga distanza dal Nord Africa.

 

Abstract: The high altitude Alpine glacier represent the best archive of environmental, climatic and atmospheric information. 80 m of ice core, summer 1996, drilled in the Colle del Lys (Monte Rosa, Valle d'Aosta), permit to evaluate the history of the major chemical atmospheric compound, natural and anthropogenic, from the beginning of '70s. Stable isotope permit the interpretation of the temperature variability of the atmosphere at the site. The decrease of the sulphates related to the changes of the burning fuels on the power plants and the efficiency of the industrial systems are well described on the ice core record. Nitrate, ammonia and other major compaund describe differences in concentration in the last 30 years. Atmospheric dust and fine particles was detected both from the atmospheric background, from anthropogenic origin and from North African long range transport events.

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2. Osti F, Valentini S (2003). Indagine sulla carabidofauna (Coleoptera Carabidae) di alcuni ambienti della bassa Valle del Noce (Trentino occidentale).

 

Riassunto: Il Biotopo La Rocchetta localizzato nel fondovalle anauniense (Trentino) è stato indagato per conoscerne la carabidofauna mediante l'uso di trappole a caduta (pitfall-traps) nel periodo 2000-2002. Le indagini confermano la presenza di 44 specie di carabidi tra i quali alcuni bioindicatori considerati in declino nell'area alpina. In particolare si evidenzia l'emergenza della specie Carabus cancellatus (Illiger, 1798) segnalato, per il Trentino, attualmente soltanto in quest'area.

 

Abstract: The carabid (Coleoptera: Carabidae) assemblage of six areas on the Noce river (Trentino-Italy) was studied during the years 2000-2002 and samples were collected by pitfall traps. The assemblage were domined by 44 species of carabid beetles. The presence and distribution of the Carabus cancellatus (Illiger, 1798) at local level is discussed.

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3. Anderle A, Gasparini P (2003). La certificazione forestale: un'indagine conoscitiva tra gli operatori del settore forestale del Trentino.

 

Riassunto: Lo scopo del presente articolo è quello di esporre i risultati di un'indagine effettuata nel 2002 relativa alla percezione del concetto di certificazione forestale, all'effettiva diffusione della certificazione nel settore forestale e all'utilità della stessa. L'indagine è stata condotta sottoponendo dei questionari a persone appartenenti al settore forestale nel corso di un seminario tenutosi a Trento il 13 febbraio 2002 sul tema: "La certificazione PEFC (Pan European Forest Certification), un'opportunità per i proprietari forestali e per le aziende del settore legno".

L'articolo presenta anche una breve storia delle iniziative relative alla certificazione forestale, senza tuttavia entrare nel dettaglio delle procedure dei singoli schemi; in particolare sono trattati gli schemi PEFC e FSC, nati specificatamente per il sistema foresta-legno e attualmente impiegati in Europa.

Si tenta poi di fare un bilancio della situazione attuale, riportando alcune tabelle che sintetizzano il livello di diffusione degli schemi PEFC e FSC e infine si riportano brevemente gli ultimi sviluppi nel dibattito nazionale (SAM) e internazionale sugli indicatori (nuovi indicatori MCPFE).

 

Abstract: The aim of this article is to report on the results of a study carried out in the 2002 about the perception of the general idea of  forest certification, the effective diffusin of the certification in the forestry sector and about its utility. The study was conducted by submitting some questionnaires to different persons of the forest secror during a seminary held in Trento on the 13th February 2002 about the theme: "The PEFC certification (Pan European Forest Certification), an opportunity for the forest owners and for the wood fiirms".

The authors also trace a brief history of the forest certication, without entering into details of the procedure of each scheme; in particular the PEFC and FSC schemes, born specifically for the forest-wood sysrem and actually used in Europe, are discussed.

The article tries then to describe the actual situation, by publishing some tables that summarize the diffusion of the PEFC and FSC schemes, and finally relates on the last development in the national (SAM) and international debate (new MCPFE indicators).

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4. Puzzolo V, Nardelli M, De Natale F, Bruzzone L (2003). Classificazione di coperture forestali in aree alpine mediante immagini Landsat TM multi-temporali.

 

Riassunto: In questo lavoro è stata valutata l'utilità di immagini Landsat TM multi-temporali per la classificazione delle coperture forestali in un'area di studio localizzata nelle Alpi orientali del Trentino. In particolare, al fine di migliorare la discriminazione delle specie sempreverdi da quelle decidue, si è deciso di utilizzare un set di immagini composto da una scena estiva ed una autunnale.

La classificazione è stata condotta in due fasi usando il classificatore a massima verosimiglianza: dopo aver distinto le lalifoglie dalle conifere, per queste ultime si è proceduto ad una classificazione più dettagliata. Sono stati inoltre confrontati e discussi i diversi risultati ottenuti usando singole immagini TM oppure immagini multi-temporali. Per entrambe le classificazioni effettuate è stato notato che l'uso dell'immagine multi-temporale ha portato ad un incremento dell'accuratezza.

 

Abstract: In this paper, the usefulness of multi-seasonal Landsat TM images for forest cover classification was evaluated in a test area located in the Eastern Alps of Trentino. In particular a multi-seasonal data-set of two images, taken in June and October, was chosen for increasing the separability between evergreen and broadleaved species by enhancing the discrimination capabilities of their phenological trends.

The classification was carried out in twi steps using the Maximum likelihood c1assifier: firstly, coniferous aand broadleaved deciduous forests were discriminated and then the coniferous forests were classified at a more detailed level. The results achieved by the classification of the single TM images and the multi-seasonal image were compared and discussed.

The results obtained for both the classifications showed that an increase of accurancy was achieved using the multi-seasonal image.

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Foto copertina: dipinto in olio su tela - Renato Pancheri (per gentile concessione de "Il ritrovo degli Artisti" - Trento)
Foresta - olio su tela - Renato Pancheri (per gentile concessione de "Il ritrovo degli Artisti" - Trento)