DENDRONATURA N.1 2025

 

1. Basso G, Tomasetti R (2024). Danilo Mosna. Un forestale sempre in prima linea.

 

 

2. Bigaran F (2025). Terre comuni, biodiversità, paesaggio e partecipazione: il caso di Terlago. 

 

Riassunto:  Le varie forme di gestione delle terre comuni (Domini collettivi L. 168/2017) hanno svolto fin dal Medioevo un importante ruolo nell’utilizzo delle risorse agro-silvopastorali per il sostentamento delle comunità locali. Accanto ai tradizionali benefici, alcune realtà hanno attivato iniziative per migliorare le condizioni di vita della comunità, il contesto ambientale e paesaggistico e la biodiversità agraria e alimentare. La legge 168/2017 riconosce il ruolo dei Domini collettivi nella salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, è sancita dall’art. 9 della Costituzione in attuazione del quale è stata adottata la legge ed è parte di trattati internazionali e di strategie europee. Le terre comuni, in virtù della cura e del mantenimento che le comunità locali hanno esercitato nel corso di secoli, presentano oggi importanti elementi di biodiversità naturalistica, agraria e alimentare e del paesaggio tradizionale. L’organizzazione della gestione si fonda su valori quali la responsabilità intergenerazionale e la solidarietà entro la comunità, contribuendo a rafforzare le relazioni sociali. Aiuti alle famiglie in difficoltà, borse di studio, iniziative ricreative e sportive, attività culturali e didattiche, escursioni, orti sociali, recupero di coltivazioni e varietà storiche, recupero e manutenzione degli habitat naturali, recupero di terrazzamenti e muri a secco, sono alcuni esempi illustrati e discussi nel presente lavoro che riporta il caso del Dominio collettivo di Terlago, situato in provincia di Trento, che ha intrapreso una serie di iniziative per rivitalizzare e ampliare le proprie azioni.

 

Parole chiave: Domini collettivi, biodiversità, partecipazione

 

Abstract: The various forms of management of common lands (Collective Domains L. 168/2017) have played an important role in the use of agro-forestry-pastoral resources for sustaining local communities since the Middle Ages. Alongside the traditional benefits, some realities have activated initiatives to improve the living conditions of the communities, the environmental and landscape context, and agricultural and food biodiversity. Law 168/2017 recognizes the role of collective domains in protecting the environment and the landscape. The protection of the environment, biodiversity, and ecosystems, in the interest of future generations, is enshrined in Art. 9 of the Constitution according to which the law was adopted and is also part of international treaties and European strategies. Today’s common lands, by the care and maintenance that the local communities have exercised over the centuries, present important elements of naturalistic, agricultural and food biodiversity and the traditional landscape. The management organization is based on values such as intergenerational responsibility and solidarity within the community, helping to strengthen social relationships. Aid to families in difficulty, scholarships, recreational and sports initiatives, cultural and educational activities, excursions,  social gardens, recovery of crops and historical varieties, recovery and maintenance of natural habitats, and recovery of terraces and dry stone walls, are some examples illustrated and discussed in this work which reports the case of the Collective Domain of Terlago, located in the province of Trento, which has undertaken a series of initiatives to revitalize and expand its actions.

 

Key words: Rural commons, biodiversity, participation

 

 

3. Casagranda N, Lencioni V (2025). Gli impatti dei cambiamenti climatici sulla comunità macrobentonica del torrente glaciale Conca (TN).

 

Riassunto: I torrenti alpini hanno caratteristiche che variano a seconda della loro origine (kryal, krenal, rhithral); il diverso tipo di alimentazione del corso d’acqua determina differenze nel regime idrogeologico, nelle qualità fisiche dell’acqua e quindi nelle comunità vegetali ed animali che in essi vivono. Le specie animali tipiche dei vari habitat, attraverso adattamenti morfologici, fisiologici e comportamentali hanno acquisito buone capacità di colonizzazione, resilienza e mobilità. I ditteri chironomidi sono i principali colonizzatori e rappresentano indicatori biologici sensibili ai cambiamenti ambientali, inclusi quelli climatici. La conoscenza della distribuzione di questi organismi, la valutazione e la variazione dei fattori che regolano la composizione delle varie comunità è importante per monitorare nel tempo l’integrità ecologica dei torrenti d’alta quota, considerando i cambiamenti climatici in atto. In questo lavoro è stata indagata la comunità di macroinvertebrati del torrente glaciale Conca, in relazione a diversi parametri ambientali rilevati durante l’attività di campo svolta a luglio 2022, fra cui temperatura, conducibilità, pH, portata, stabilità dell’alveo e produzione primaria. È stato poi eseguito un confronto con i dati raccolti dall’anno XXXX, per analizzare variazioni nella struttura delle comunità nel tempo. I risultati mostrano un cambiamento significativo nella composizione delle comunità di macroinvertebrati negli ultimi 26 anni, legato al ritiro del Ghiacciaio Conca. Questo fenomeno ha permesso la migrazione della comunità verso quote più alte e la colonizzazione di specie precedentemente limitate da condizioni estreme. Tuttavia, le specie specializzate, come i Chironomidi, sono a rischio di estinzione a causa della scomparsa dei loro habitat ideali..

 

Parole chiave: torrenti alpini, ditteri Chironomidi, cambiamento climatico, ghiacciai

 

Abstract: The alpine streams have characteristics that vary depending on their origin (kryal, krenal, rhithral); the different types of watercourse feeding determine differences in the hydrogeological regime, the physical qualities of the water, and thus in the plant and animal communities that live within them. The typical animal species of the various habitats, through morphological, physiological, and behavioral adaptations, have acquired strong colonization, resilience, and mobility abilities. Chironomid Diptera are the main colonizers and serve as biological indicators sensitive to environmental changes, including climate-related ones. Understanding the distribution of these organisms, evaluating and monitoring the factors that regulate the composition of the various communities is important for tracking the ecological integrity of high-altitude streams over time, especially in the context of ongoing climate change. This study investigated the macroinvertebrate community of the Conca glacial stream, in relation to several environmental parameters recorded during fieldwork carried out in July 2022, including temperature, conductivity, pH, flow, bed stability, and primary production. A comparison was then made with data collected in previous years to analyze changes in community structure over time. The results show a significant shift in the composition of macroinvertebrate communities over the past 26 years, linked to the retreat of the Conca Glacier. This phenomenon has allowed the migration of communities to higher altitudes and the colonization of species previously limited by extreme conditions. However, specialized species, such as Chironomids, are at risk of extinction due to the loss of their ideal habitats.

 

Key words: alpine streams, Chironomid diptera, climate change, glaciers

 

 

4. Alterio E, Bergomi D, Colzi L, Gandolfi M, Menon N, Pedrotti L, Sitzia T (2025).
La biodiversità tra ricerca e divulgazione:

il progetto della riserva forestale di Frattasecca nel Parco Nazionale dello Stelvio.

 

Riassunto: Biodiversità e geodiversità sono concetti chiave per comprendere il funzionamento degli ecosistemi forestali e valutarne la capacità di offrire servizi ecosistemici. Nel Parco Nazionale dello Stelvio, un laboratorio naturale a cielo aperto, sta nascendo una nuova riserva forestale con l’obiettivo di esplorare e comunicare le profonde connessioni tra i due concetti. Sui versanti di Frattasecca, in Val del Monte, modellati da un’imponente frana postglaciale, il Parco e l’Università di Padova hanno avviato una ricerca che ha rivelato una sorprendente ricchezza di specie, rendendo quest’area un luogo ideale per attività di divulgazione e sensibilizzazione. Questo articolo è al tempo stesso un’introduzione e un invito alla scoperta della nuova riserva.

 

Parole chiave: comunicazione scientifica, geodiversità, multi-tassonomico

 

Abstract: Biodiversity and geodiversity are fundamental concepts for understanding the forest ecosystems functioning, as well as assessing the capacity to provide ecosystem services. Within the Stelvio National Par, a new forest reserve is developing to explore and communicate the profound connections between these two concepts. Nestled on the mountain slopes of Frattasecca in Val del Monte, shaped by a massive postglacial landslide, the Park and the University of Padua have initiated a research that has revealed an astonishing diversity of species. These findings suggests that this area represent an ideal place for communication and awareness-raising activities. This article is both an introduction and an invitation to explore the new reserve.

 

Key words: scientific communication, geodiversity, multi-taxonomic

 

 

5. Nieddu S (2025). Proposta di modello di valutazione della vocazione alla funzione

ambientale dei boschi della Provincia Autonoma di Trento.

 

Riassunto: Obiettivo del presente lavoro è la possibilità di disporre di uno strumento modellistico costruito su scala territoriale che evidenzi in modo indipendente, rispetto a quanto considerato dall’aspetto normativo, oltre che da studi specifici, le caratteristiche dei boschi rispetto alla loro vocazione alla funzione ambientale potenziale e reale. A tal fine sono stati presi in esame per la Provincia Autonoma di Trento (PAT) 6 diversi parametri: la struttura forestale, la mescolanza, il grado di rarità dei tipi forestali, la copertura del suolo, la forma del bosco e il grado di isolamento. I 6 diversi parametri sono stati ricavati e indicizzati a partire dalla carta dei tipi forestali e dall’uso dei dati LiDAR (CHM). La combinazione dei 6 fattori ha permesso di definire la vocazione potenziale dei boschi PAT alla funzione ambientale, graduata in 5 classi, con il minimo da molto bassa al massimo con la molto alta. Per l’ottenimento della vocazione reale, il dato potenziale è stato incrociato con le infrastrutture presenti e considerate quale fonte di disturbo. In particolare modo le attività antropiche sono state considerate in una fascia di 1 km, classificata in 3 diverse sottofasce graduate di influenza, 100 m, 500 m e 1000 m. I dati dimostrano che sia la vocazione potenziale sia quella reale dei boschi PAT alla funzione ambientale, per le classi alta e molto alta si presenta con superfici notevoli nelle aree protette.

 

Parole chiave: tipi forestali, funzione ambientale, vocazione potenziale e reale

 

Abstract: The aim of this work is to provide a modelling tool built on a territorial scale that highlights independently, with respect to what is considered from the regulatory aspect, as well as from specific studies, the characteristics of the forests with respect to their potential and real vocation for environmental function. To this end, 6 different parameters were considered for the Autonomous Province of Trento (PAT): forest structure, mixture, degree of rarity of forest types, soil cover, forest shape and degree of isolation. The 6 different parameters were obtained and indexed starting from the forest types map and the use of LiDAR data (CHM). The combination of the 6 factors allowed to define the potential vocation of the PAT forests for environmental function, graded into 5 classes, with the minimum from very low to the maximum with very high. To obtain the real vocation, the potential data was cross-referenced with the existing infrastructures and considered as a source of disturbance. In particular, human activities were considered in a 1 km band, classified into 3 different graduated subbands of influence, 100 m, 500 m and 1000 m. The data demonstrate that both the potential and real vocation of PAT woods to the environmental function, for the high and very high classes, is presented with significant surfaces in the protected areas.

 

Key words: forest types, environmental function, potential and real vocation

 

 

6. Ferrario E (2025). Brevi considerazioni sulla gestione del lupo in Europa ed in Italia.

 

Riassunto: Come ben sottolineato da Silvano Toso (già direttore dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), la gestione faunistica costituisce il braccio operativo della conservazione della fauna, all’interno della quale rientrano una serie differenti di materie e competenze: accanto al nucleo fondamentale dato dalle tradizionali scienze naturali (biologia, ecologia, genetica, ecc.), la biologia della conservazione considera anche altri aspetti, da quelli storici a quelli economici, dalla sociologia alla filosofia e ad altre scienze umane. Tra questi rientrano, senza dubbio, anche gli aspetti giuridico-legislativi, altrettanto importanti per comprendere come vengono gestite le varie specie faunistiche. Il presente articolo è un’analisi sintetica della gestione del lupo in Europa, considerando le norme che richiamano questa specie e di come queste vengano tradotte e applicate in differenti approcci gestionali dai diversi stati, portando alcuni specifici esempi. Nella parte finale si analizza la situazione in Italia, anche alla luce delle ultime indicazioni gestionali fornite da ISPRA. Il tema è quanto mai attuale, alla luce del declassamento della specie avvenuto prima all’interno della Convenzione di Berna e poi (in data 08 maggio 2025 con il voto del Parlamento europeo) all’interno della Direttiva Habitat.

 

Parole chiave: lupo, Convenzione di Berna, Direttiva Habitat, gestione faunistica, abbattimenti, coesistenza

 

Abstract: As well underlined by Silvano Toso (former director of the National Institute for Wildlife), wildlife management is the operational arm of wildlife conservation, which includes a series of different subjects and skills: in addition to the fundamental core given by traditional natural sciences (biology, ecology, genetics, etc.), conservation biology also considers other aspects, from historical to economic, from sociology to philosophy and other human sciences. These undoubtedly include legal-legislative aspects, equally important for understanding how the various wildlife species are managed. This article is a synthetic analysis of wolf management in Europe, considering the rules that refer to this species and how these are translated and applied in different management approaches by the different states, bringing some specific examples. The final part analyses the situation in Italy, also in light of the latest management indications provided by ISPRA. The topic is more relevant than ever, in light of the downgrading of the species that occurred first within the Bern Convention and then (on 08 May 2025 with the vote of the European Parliament) within the Habitats Directive.

 

Key words: wolf, Bern Convention, Habitats Directive, wildlife management, culling, coexistence

 

 

7. Montibeller S (2025). Perturbazioni naturali in foresta causate da vento e da bostrico:

strategie di mitigazione degli interventi di utilizzazione forestale negli habitat ed areali dei tetraonidi.

 

Riassunto: Nella gestione delle problematiche connesse alle emergenze climatico ambientali quali Vaia ed il bostrico, le primarie attività condotte nelle vallate alpine sono state quelle legate alla messa in sicurezza delle popolazioni e dei centri abitati, sono stati contemporaneamente affrontati i problemi connessi alla ricostruzione dei servizi primari per le comunità quali strade, reti elettriche, reti acquedottistiche e reti dati. Il problema più imponente, è stato quello riguardante lo sgombero delle vaste aree forestali atterrate dalle forti raffiche di vento oppure portate a morte dall’attacco del bostrico. Con il venire meno del bosco, sono venute a mancare tutte quelle funzioni che esso garantiva e tutti i servizi ecosostemici ad esso tradizionalmente attribuiti. Nelle fasi emergenziali, i piani strategici possono prevedere deroghe a norme quali quelle ambientali paesaggistiche e tecniche. Nella zona dell’altipiano della Paganella, grazie ad una stretta sinergia tra proprietari forestali, autorità forestale ed ente parco, si è potuto trovare un compromesso virtuoso ed efficace tra l’esigenza di effettuare lo sgombero dei popolamenti colpiti dalle avversità naturali e la tutela delle aree ed habitat che tradizionalmente ospitavano specie di importanza comunitaria come i galliformi alpini. Questo risultato è stato ottenuto attraverso una gestione attiva e consapevole delle prescrizioni tecniche di sospensione delle operazioni di taglio ed esbosco nel periodo più sensibile per i tetraonidi, ovvero il periodo riproduttivo. Questa gestione attiva ed efficace delle prescrizioni è imprescindibile dalla conoscenza attenta e capillare del territorio e dalla catalogazione degli indici di presenza delle specie faunistiche presenti. Questo approccio gestionale conoscitivo sarà alla base anche dei futuri monitoraggi del territorio alla luce de cambiamenti climatici in corso.

 

Parole chiave: habitat, foreste, cambiamento climatico

 

Abstract: In managing the problems connected to environmental climate emergencies such as Vaia and the bark beetle, the primary activities conducted in the Alpine valleys were those related to the safety of the populations and inhabited centers, at the same time the problems connected to the reconstruction of primary services for the communities such as roads, electricity networks, water networks and data networks were addressed. The most imposing problem was the one concerning the clearing of the vast forest areas knocked down by strong gusts of wind or killed by the bark beetle attack. With the disappearance of the forest, all those functions that it guaranteed and all the ecosystem services traditionally attributed to it were lost. In the emergency phases, strategic plans can provide for derogations from regulations such as environmental, landscape and technical ones. In the Paganella plateau area, thanks to a close synergy between forest owners, forestry authorities and the park authority, it was possible to find a virtuous and effective compromise between the need to carry out the clearance of populations affected by natural adversities and the protection of areas and habitats that traditionally hosted species of community importance such as Alpine galliformes. This result was obtained through an active and conscious management of the technical prescriptions for the suspension of cutting and logging operations in the most sensitive period for grouse, i.e. the reproductive period. This active and effective management of the prescriptions is essential for careful and detailed knowledge of the territory and the cataloguing of the presence indices of the fauna species present. This cognitive management approach will also be the basis of future monitoring of the territory in light of ongoing climate changes.

 

Key words: habitat, forests, flimate change

 

 

8. Baldessari S, Becagli C, De Meo I, Giordano D, Paletto A (2025). Nature Restoration Law: quali potenziali implicazioni per le foreste? 

 

Riassunto: Nell’estate del 2024, il Regolamento sul ripristino della natura è stato ufficialmente approvato dal Consiglio dell’Unione Europea (UE). Il Regolamento sarà implemento nei prossimi anni nei paesi membri dell’UE al fine di ripristinare gli ecosistemi degradati e recuperare a lungo termine la biodiversità e la resilienza degli stessi. Tale Regolamento avrà un potenziale impatto, diretto e indiretto, sul settore forestale nazionale, intervenendo con azioni specifiche su diversi aspetti del settore. L’obiettivo del presente studio è stato quello di fare il punto della situazione su quali potranno essere le ricadute dell’implementazione della Nature Restoration Law sul settore forestale in generale e su quello nazionale in particolare. A tal fine, in primo luogo, è stata condotta una ricerca bibliografica che ha permesso di identificare 794 pubblicazioni concernenti l’implementazione o analisi delle misure, dirette e indirette, di ripristino di foreste degradate. In seguito, sono state identificate e descritte le principali misure ed azioni di ripristino di foreste degradate e gli habitat forestali interessati secondo quanto riportato in letteratura. Gli sviluppi futuri dello studio saranno quello di coinvolgere i gestori e proprietari forestali in un’indagine di ampio respiro finalizzata a mappare gli interventi di ripristino realizzati in Italia e far emergere delle best practices interessanti per essere replicate in altri contesti.

 

Parole chiave: foreste degradate; interventi di ripristino; Piano Nazionale di Ripristino

 

Abstract: In the summer of 2024, the Nature Restoration Regulation was officially approved by the Council of the European Union (EU). The Regulation will be implemented in the coming years in EU member states in order to restore degraded ecosystems and recover their biodiversity and resilience in the long term. This Regulation will have a potential direct and indirect impact on the national forestry sector, intervening with specific actions on various aspects of the sector. The aim of this study was to focus on what the implications of the implementation of the Nature Restoration Law could be on the forestry sector in general and on the national one in particular. To this end, first of all, a bibliometric network analysis was conducted which allowed us to identify 794 publications concerning the implementation or analysis of direct and indirect measures for the restoration of degraded forests. Subsequently, the main measures and actions for the restoration of degraded forests and the affected forest habitats were identified and described according to the literature. Future developments of the study will involve forest managers and owners in a wide-ranging survey aimed at mapping restoration interventions carried out in Italy and highlighting interesting best practices to be replicated in other contexts.

 

Key words: degraded forests; restoration interventions; National Recovery Plan

 

Foto di copertina un'opera di Federico Lanato: "Presente"
In copertina opera di Federico Lanato - Presente - Acrilico su tela, 100 x 120 cm, 2024. collezione privata